Si sono aperti alle 7 locali (le 6 in Italia) In Romania i seggi per il ballottaggio che designerà il nuovo presidente della repubblica.
Con circa 19 milioni gli elettori complessivi, compreso un milione di residenti all’estero, la sfida è tra George Simion, leader dell’ultradestra, critico di Ue e Nato e contrario a ulteriori aiuti militari all’Ucraina, e Nicusor Dan, attuale sindaco di Bucarest, convinto europeista su posizioni centriste e moderate. I dati dell’affluenza, a due ore dall’apertura dei seggi secondo le cifre ufficiali indicano una affluenza di circa il 9,5% degli aventi diritto. I rumeni all’estero possono votare da venerdì presso seggi elettorali appositamente allestiti, e oltre 750.000 hanno già votato.
I profili dei candidati
Dopo l’annullamento del voto 2024 per interferenze, i sondaggi indicano una gara serrata. Simion, 38 anni, guida l’Alleanza per l’Unità dei Romeni (Aur) e ha ricevuto l’appoggio dell’ultranazionalista Calin Georgescu, candidato indipendente e vincitore a sorpresa del primo turno a novembre 2024, turno poi annullato.
Lo stesso Georgescu è stato poi escluso dalla seconda corsa presidenziale per decisione della commissione elettorale. Nel primo turno del 4 maggio scorso Simion si è affermato largamente con il 40,9%, con un forte 61% tra la diaspora, rispetto al 20,9% andato a Dan.
I sondaggi più recenti mostrano un testa a testa, dopo che Simion era in vantaggio sul 55enne sindaco di Bucarest Dan. Candidato indipendente con una piattaforma pro-Ue, Dan è stato il fondatore del partito riformista Unione Salvate la Romania, partito da cui si è dimesso nel 2016.

