Con un’interrogazione viene suggerito lo sviluppo di allevamenti di razze bovine pure nelle aree collinari e montane, in particolare nella provincia di Piacenza
Sostenere gli allevamenti di carne bovina e incentivare lo sviluppo di allevamenti di razze bovine pure nelle aree collinari e montane, in particolare nella provincia di Piacenza. Con un’interrogazione Giancarlo Tagliaferri (Fratelli d’Italia) chiede alla giunta di “promuovere forme di collaborazione strutturata tra allevamenti da latte e da carne per aumentare la disponibilità di capi di bestiame italiani” e di “attivare o sostenere programmi simili a quelli promossi in Lombardia per ridurre la dipendenza dall’importazione di carne bovina”.
“Il comparto della carne bovina italiana -ha spiegato Tagliaferri- si trova in difficoltà a causa dell’aumento del prezzo degli animali da ristallo. Circa il 60% della carne bovina proviene dall’estero e numerosi allevamenti italiani rischiano la chiusura.
L’Emilia-Romagna possiede le potenzialità per rilanciare la produzione nazionale attraverso la sinergia tra allevamenti da latte e da carne e mediante lo sviluppo di allevamenti bovini nelle zone collinari e montane.
La provincia di Piacenza, grazie alle sue caratteristiche morfologiche e alla professionalità degli allevatori, rappresenta un’area particolarmente adatta alla promozione di allevamenti autosufficienti e sostenibili. Il governo nazionale ha recentemente stanziato 4 milioni di euro per l’incremento delle razze da carne e la Regione Lombardia sta promuovendo il progetto ‘Lombardia beef on dairy’ per aumentare l’autosufficienza zootecnica regionale”.
Con queste premesse Tagliaferri ha presentato l’atto ispettivo per chiedere attenzione al settore e domandare se “la Regione prevede risorse o forme di cofinanziamento con fondi nazionali o europei a sostegno della filiera bovina da carne e degli allevamenti sostenibili in area montana”.
(Lucia Paci)


