Lunetta Savino “solare nonostante il nome che devo allo Sputnik” ripercorre la sua lunga e brillante carriera, e si toglie anche qualche sassolino: “Il cinema italiano non dà molto spazio alle donne, la televisione molto di più”. Savino si racconta nel salotto di Francesca Fagnani, a “Belve” e aggiunge di non avere avuto “né padrini, né protettori, ce l’ho fatta con le mie gambette”.
“Ce l’ho fatta per tigna e per talento”
“Purtroppo, a volte, le attrici per emergere e avere dei ruoli importanti, essendo brave, hanno dovuto aspettare di essere fidanzate col regista o con il produttore, qualcuno insomma che costruisse il personaggio giusto”.


