Il messaggio introduttivo del nuovo vertice dell’Associazione confindustriale di Tirana al convegno realizzato questa mattina nella sala convegni dell’università della Nostra signora del buon Consiglio, e organizzato con la partecipazione di Aiga, l’associazione italiana che raggruppa i giovani giuristi e avvocati
“È assolutamente naturale pensare che Albania e Italia facciano parte di un unico grande contesto: è vero per aree territoriali ancora più vaste, e quindi a maggior ragione possiamo riconoscere con obiettiva serenità che quello che accade in uno dei due Paesi può avere delle forti ripercussioni sull’altro, inducendo i rispettivi sistemi socio economici a ricercare continui punti di equilibrio fra potere d’acquisto e crescita, fra produttività e retribuzione, tra formazione e prospettiva”. Gli andamenti dei mercati del turismo, dell’energia, delle lavorazioni e dei servizi per conto terzi sono un termometro esatto di questo scenario.

“Quando parliamo di lavoro – ha proseguito Davide Rogai – parliamo di ognuno di noi, del nostro passato e del nostro futuro, entriamo nel cuore delle nostre aziende e organizzazioni collettive, e pensiamo a ogni persona di fiducia e ai gruppi di lavoratori che formano interi e complessivi reparti. Confindustria Albania tiene in prioritaria considerazione questo aspetto, il fattore umano e professionale, tanto da avere realizzato un portale dedicato alla pubblicazione di annunci di lavoro per i propri Associati e per le auto candidature spontanee, in maniera da promuovere l’affidabilità del sistema imprenditoriale italiano e da stare accanto alle aziende nella selezione la più accurata possibile dei nuovi addetti”.

Un aspetto che si è riflesso nell’innovazione della architettura istituzionale della macchina organizzativa Confindustriale oltre Adriatico: “Abbiamo creato – ha proseguito il dottor Rogai – delle sezioni merceologiche e delle rappresentanze federative di lavoro, rispondenti alle esigenze dei mutamenti economici più generali degli scenari economici locali e binazionali, e l’ultimo in ordine di tempo recente è stato il Gruppo dei responsabili HR seguito dal nostro esperto Endri Ndoni che fa parte di un marchio internazionale specializzato nel mondo del reclutamento e della acquisizione di talenti”.

Ciò avviene perché “parlare di lavoro è di certo meno astratto rispetto ad altri temi che periodicamente affrontiamo come Associazione datoriale e categoriale. Continuamente parliamo di innovazione digitale, intelligenza artificiale, macroeconomia e politiche economiche settoriali: temi a volte in apparenza meno immediati, però ciascuno di essi riporta alla base comune delle organizzazioni, al tesoro fondamentale di ogni azienda, il fattore umano. La Costituzione Italiana, che celebriamo oggi tramite la Festa della Repubblica, sancisce l’importanza del Lavoro nel primo articolo, mentre lo Stato repubblicano lo sottolinea con la ruota dentata nel simbolo. Ciò, non solo metaforicamente, significa che se il Lavoro si inceppa, vengono preclusi gli stessi concetti di sviluppo e crescita, e ciò anche in un mondo iper tecnologico dove di tanto in tanto si cercano dei sostituti al lavoro manuale o intellettuale”.
Il talento, in sé, può vincere la singola partita, “ma occorre inserirlo in solide realtà aziendali e categoriali affinché possa aggiudicarsi i campionati e vincere la sfida della emorragia dei giovani e dei cervelli, una questione che coinvolge pure i nostri due Paesi, chiamati a misurarsi con sfide e contesti sempre più meritocratici. Le imprese moderne devono porsi l’obiettivo di sviluppare al massimo il reparto delle risorse umane indipendentemente dal settore produttivo di appartenenza, perché la cura delle persone sarà sempre più determinante in un mondo che cerca costantemente economie di scala e automazione dei processi”.
Tutto ciò “non potrà prescindere dalla Politica in senso istituzionale oltre che aziendale e associativa. Servono relazioni forti, come quella che ci caratterizza con questa prestigiosa Università e con le Istituzioni dello Stato nel quale operiamo. La sinergia e il rapporto di sussidiarietà con i Governi di Italia e Albania, e loro tramite con gli strumenti europei, sono decisivi per migliorare le condizioni e la qualità della vita dei lavoratori, con regole chiare e giuste che possano rispettare l’equilibrio produttivo e sociale e garantiscano il rispetto delle regole di leale concorrenza e trasparenza del merito, valorizzando le migliori buone prassi in termini di riduzione dei costi indiretti così da liberare maggiori risorse per soluzioni di incentivazione e formazione del personale. Vi ringrazio di essere qui e dell’alta qualità di questo convegno”.


