Il centro studi dell’istituto centrale di emissione e di gestione della politica monetaria ha rilevato un aumento esponenziale delle vendite di beni e servizi connessi al boom della ricettività in riferimento all’anno 2024, con la prospettiva di un corrente anno che potrebbe evidenziare valori ben più significativi e tali da raggiungere le due cifre miliardarie in euro
Il direttore del Dipartimento di politica monetaria della Banca d’Albania, dottor Erald Themeli, ha dichiarato oggi, in occasione di una comunicazione condivisa con i rappresentanti dei mass media, che lo sviluppo del settore turistico ha raddoppiato le esportazioni made in Albania nel corso di tutto il 2024, raggiungendo un valore netto di 9,1 miliardi di euro: a tanto ammontano gli acquisti di beni e servizi da parte di coloro che hanno usufruito della capacità ricettiva del Paese delle Aquile, con benefici per la manifattura locale industriale e artigianale.
Durante un’intervista televisiva, il dirigente della banca centrale nazionale ha ricordato che l’economia reale albanese nel biennio 2018-2019, ossia prima del duplice shock del terremoto e della pandemia, aveva un volume totale di esportazioni pari a 4 miliardi di euro annui, mentre negli ultimi anni questo indicatore ha mostrato un andamento di crescita costante fino a stabilizzarsi sopra la soglia del raddoppio dei valori al netto del tasso d’inflazione ridottosi in ragione del rafforzamento della moneta locale lek.

“Al centro di questo miglioramento spicca il settore turistico ricettivo, una realtà tangibile per gran parte del pubblico albanese. Da un afflusso di valuta estera di due miliardi di euro qualche anno fa, il turismo ha generato 5 miliardi di euro nell’economia albanese a tutto il 2024, trainando le cessioni di beni e servizi per un valore quasi doppio”, ha dichiarato il dottor Themeli: “L’economia sta registrando un andamento positivo in termini di indicatori finanziari e macro, gli uni connessi agli altri. I crediti in sofferenza sono al livello più basso nella proiezione degli ultimi 15 anni, con una percentuale pari al 4 per cento del monte impieghi. La quota di prestiti in lek è aumentata dal 25 per cento di dieci anni fa all’attuale 55 e, nel frattempo, circa i due terzi del portafoglio prestiti bancari sono destinati alle imprese albanesi, a conferma del radicamento del circuito della raccolta e finalizzazione del risparmio amministrato dal comparto bancario”.
Uno scenario che è stato al centro del più recente report di politica industriale divulgato dal Governatore Gent Seiko e dalla Direttrice della filiale della Bers di Tirana, Ekaterina Solovova.


