“Oggi non è una giornata di vittoria. Contemporaneamente gli ultimi dati ci dicono che sono oltre 14 milioni le persone che hanno votato nel nostro paese cui si aggiungeranno gli italiani all’estero: un numero importante, un numero di partenza. I problemi che abbiamo posto con i referendum rimangono sul tavolo”.
Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, in conferenza stampa dopo la chiusura dei seggi, nella sede del Comitato promotore per i referendum sul lavoro, dove ha atteso i risultati insieme al resto della segreteria confederale.
Quando abbiamo raccolto le firme, ha proseguito Landini, sapevamo che non sarebbe stata una passeggiata, in un Paese come l’Italia dove c’è una crisi democratica evidente. Oggi tutelare il lavoro ed estendere la democrazia non sono due cose diverse. Noi consideriamo tutto questo un elemento di investimento, un lavoro che non può terminare. Ringrazio tutte le persone che sono andate a votare e tutte le persone con cui abbiamo lavorato.
Sono state anche settimane, mesi, che mi hanno insegnato che un sindacato deve tornare ad imparare ad ascoltare le persone. I disagi e i problemi del paese sono profondissimi e dobbiamo continuare la lotta sindacale e partire dalle nuove generazioni. Combattere la precarierà, ascoltare gli anziani.



