Dialoghi globali sulla sicurezza: due giornate strategiche a Roma per il futuro dell’Indo-Pacifico

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In un’epoca segnata da rapide trasformazioni geopolitiche, la conferenza internazionale tenutasi a Roma ha rappresentato un momento di riflessione strategica sul ruolo cruciale dell’Indo-Pacifico nella sicurezza globale

Due giornate intense di dibattiti, analisi e scambi multilaterali tra rappresentanti istituzionali, accademici, funzionari NATO, diplomatici e studiosi provenienti da tutto il mondo.

La giornata del 17 giugno si è aperta con un focus sulla ridefinizione delle alleanze strategiche nel contesto indo-pacifico. I relatori hanno sottolineato l’urgenza di sviluppare nuove forme di partnership, capaci di andare oltre gli schieramenti ideologici e adattarsi a un mondo multipolare e interconnesso. È emerso con chiarezza che oggi la sicurezza non si può più concepire solo in termini militari, ma va integrata con considerazioni di carattere economico, tecnologico, ambientale e sociale.

Particolare attenzione è stata dedicata al ruolo crescente di Cina e Russia nella regione e alla necessità di un approccio coerente da parte delle democrazie occidentali. Si è discusso dell’importanza della presenza strategica degli Stati Uniti e del rafforzamento della cooperazione con attori chiave come Giappone, Corea del Sud, Australia e Nuova Zelanda. In questo scenario, l’Europa è chiamata ad assumere una posizione attiva e propositiva, contribuendo alla stabilità attraverso iniziative di cooperazione e sviluppo sostenibile.

Durante i panel è stato inoltre esplorato il concetto di “sicurezza cooperativa”, che mira a prevenire i conflitti attraverso il dialogo, la diplomazia e l’inclusione. Si è parlato di cyberdifesa, protezione delle infrastrutture critiche, libertà di navigazione, controllo delle rotte commerciali e della necessità di investire nella resilienza sociale e istituzionale.

Il 18 giugno, la conferenza ha affrontato le minacce emergenti, con un approfondimento sul ruolo della sicurezza marittima e sulla crescente interrelazione tra crisi ambientali, fenomeni migratori e instabilità regionale. Sono stati illustrati progetti europei per rafforzare la resilienza climatica nelle aree costiere dell’Indo-Pacifico, sostenere la transizione verde e migliorare la sicurezza alimentare e delle risorse idriche.

Uno spazio significativo è stato dedicato alla lotta alla pirateria, al traffico illecito e al terrorismo internazionale, sottolineando il ruolo delle nuove tecnologie nella prevenzione, nella sorveglianza e nella risposta rapida. Gli interventi hanno posto l’accento sulla necessità di strategie condivise e coordinate, capaci di integrare le forze militari con strumenti civili e diplomatici.

La mia partecipazione, in rappresentanza del Dipartimento per i Diritti delle Donne della International Police Organization, non ha previsto un intervento ufficiale, ma ha rappresentato un’opportunità preziosa per ascoltare, apprendere e confrontarmi con esperti di altissimo livello. In contesti così articolati, è fondamentale osservare da vicino come si muovono gli equilibri globali, raccogliere stimoli e riflettere su come tali processi internazionali influenzino anche le dinamiche sociali, educative e psicologiche dei contesti locali.

Dr. Klarida Rrapaj, Director for Women’s Rights at the International Police Organization