È il principe delle minchiate. Quante ne ha raccontate lui nessuno. Un improbabile giornalista, uno straordinario narratore di minchiate. Neanche barzellette, perché quello che dice fa cagare, ma non ridere.
“Il vero alleato strategico di Trump è l’Arabia Saudita. Tant’è che Bin Salman, dopo l’attacco americano all’Iran, si è schierato con l’Iran. Ha espresso solidarietà all’Iran. Perché nel linguaggio del deserto ciò vuol dire: ti tendo la mano perché adesso comando io”.
Lo ha detto veramente. Il linguaggio del deserto… ahahah. Rischio di guerra totale? Una minchiata allunga la vita, aumenta l’ottimismo, stimola l’intestino. Meglio delle tanto decantate fibre. Basta pane e pasta integrale, leggete o sentite sambuca e il gioco è fatto. Meglio anche dei fermenti lattici.
Ma, insomma, una domanda ce la possiamo fare? Ma come caxxo fanno a pagargli lo stipendio e invitarlo in televisione? È forse la parte “guitta” del giornalismo? O è altro ancora? Forse il rossore del naso spiega qualcosa?
Poveraccio… Senza essere povero.
Giancarlo Selmi


