Venticinque anni fa ci lasciava Vittorio Gassman, il re dei “mattatori”

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Venticinque anni fa, il 29 giugno 2000, ci lasciava il grande Vittorio Gassman. Nato a Genova nel 1922 fece il suo esordio sul palcoscenico con “La nemica” (1943). Subito si segnala per la straordinaria presenza scenica e le doti di temperamento, doti che con il tempo gli varranno il soprannome di “mattatore”.

Successivamente si afferma come uno dei più apprezzati fra i giovani attori della scena teatrale nostrana lavorando – tra gli altri – con Guido Salvini, Luigi Squarzina e un mostro sacro come Luchino Visconti, (fino a diventare direttore unico (dalla stagione 1954-55) d’una propria compagnia: vastissimo il repertorio di questi anni, che va da “Un tram che si chiama desiderio” di Williams ai due classici di Shakespeare: “Amleto” e “Otello”. Da ricordare la sua splendida versione scenica del dramma di Pier Paolo Pasolini “Affabulazione” (1977). Degna di nota pure la sua attività televisiva: da menzionare, almeno, lo straordinario successo ottenuto nel 1959 con la trasmissione d’intrattenimento “Il mattatore”, per la regia di Daniele D’Anza.

E’ datato 1946 il suo esordio al cinema. Tra i film che lo vedono protagonista: “I soliti ignoti” (1958); “La grande guerra” (1959); “Il sorpasso” (1962) e “L’armata Brancaleone” (1966).