Rettore : la ragazza che venne dal domani spegne 70 candeline

0
100

L’8 luglio sarà un’esplosione di auguri. D’altronde, non capita tutti i giorni di festeggiare 70 anni di pura energia, anticonformismo, e talento indomito. Ma quando si parla di Rettore, anticipare i tempi non è solo concesso: è doveroso. Perché è proprio ciò che lei ha fatto per tutta la vita. Anticipare. Oltrepassare. Ispirare.

Artista totale, figura carismatica e divisiva, la Rettore non è stata solo una delle voci più riconoscibili della musica italiana, ma un simbolo culturale che ha attraversato mode e decenni lasciando sempre il segno. Chiunque abbia vissuto gli anni ’80 ricorda il ciclone visivo e sonoro che portava il suo nome: capelli biondo platino, look alieni al buon senso comune, testi al vetriolo, una teatralità esuberante e uno spirito rock che non chiedeva il permesso.

Ma il bello è che Donatella non si è mai fermata. Anche nei periodi meno sotto i riflettori, ha continuato a pubblicare musica originale, ironica, tagliente e contemporanea. Gli ultimi due album, Caduta Massi e Antidiva Putiferio, sono miniere di potenziali singoli, spesso ignorati dai grandi circuiti radiofonici, ma adorati da uno zoccolo duro di fan che la segue da sempre. Perché Rettore non passa: resiste, esiste, e “brilla”.

Dopo il clamoroso ritorno a Sanremo con “Chimica”, in coppia con Ditonellapiaga, la sua forza comunicativa è riesplosa anche tra le nuove generazioni. Bambini e adolescenti cantavano il ritornello come un mantra pop. La canzone ha conquistato meme, social, radio, TikTok. Il segno di un’artista trasversale, virale, attuale.

Non è un caso che oggi molte rock band giovani reinterpretino i suoi brani, trattandoli come classici immortali. La sua influenza stilistica e musicale si respira in molte nuove produzioni alternative, elettroniche e punk-pop. E molti artisti emergenti dichiarano senza timore di essersi ispirati a lei. Rettore ha saputo creare una grammatica musicale tutta sua, fatta di provocazioni, linguaggi nuovi, e travestimenti emozionali.

Il suo impatto va oltre la musica. È sempre stata un’icona LGBTQ+, amatissima dalla comunità gay per la sua autenticità, la libertà espressiva, e l’impegno verso i diritti civili. È stata animalista e ambientalista in tempi non sospetti, militante nelle sue scelte quotidiane oltreche nelle dichiarazioni. Ha saputo prendere posizione, spesso andando controcorrente, senza mai perdere il sorriso beffardo.

In televisione è tornata a farsi valere con la sua personalità travolgente come coach e giurata a Ora o mai più. In un panorama spesso piatto, la sua presenza è un lampo di originalità e fascino. Rettore buca ancora il video: che piaccia o no, non si può ignorare.

Se fosse nata altrove, dicono in molti, oggi sarebbe celebrata a livello globale come una Cher o una Dolly Parton: icone pop, intramontabili, capaci di reinventarsi e di parlare a tutte le età. Ma nonostante il sistema non sempre l’abbia premiata come meritava, Rettore è rimasta una stella libera, dotata di luce propria.

E allora sì, anche se gli auguri “in anticipo” non si dovrebbero fare, per Donatella Rettore si fa un’eccezione. Perché ogni giorno è buono per dire grazie a una donna che ha cambiato il modo di intendere la musica e lo spettacolo in Italia. Una pioniera. Un’icona. Un mito.

Auguri, Rettore. 70 anni di te non bastano. Ne vogliamo almeno altri 70.