SALUTEQUITA’ La Piattaforma nazionale delle liste d’attesa non parla ancora la lingua dei cittadini e della reale trasparenza del Ssn

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Nonostante gli obiettivi ambiziosi, la Piattaforma Nazionale Liste di Attesa, da poco resa pubblica sul sito Agenas, presenta limiti significativi:

– dati non aggiornati in tempo reale,

– linguaggio tecnico poco comprensibile per i cittadini,

– mancanza di informazioni regionali e assenza di dati su agende chiuse,

– attività intramoenia e prestazioni non accettate.

Inoltre, non offre strumenti pratici per supportare i cittadini.

È urgente migliorare la trasparenza per rafforzare la fiducia nel SSN, sottolinea Tonino Aceti, Presidente di Salutequità, in un suo editoriale pubblicato sul sito istituzionale dell’Associazione e riportato di seguito, dove Aceti analizza le criticità della Piattaforma, istituita per migliorare la trasparenza e il monitoraggio dei tempi di attesa nel Servizio Sanitario Nazionale (SSN), ma che in realtà non parla ancora la lingua dei cittadini e della reale trasparenza del SSN.

Ecco perché.

In primo luogo, se da una parte i dati avrebbero dovuto essere pubblicati in tempo reale, così come previsto dalle norme, dall’altra la piattaforma, al 9 luglio 2025, è ancora inchiodata ai dati di maggio 2025, cioè di circa 1,5 mesi fa, e relativi solo a cinque mesi (gennaio-maggio 2025).

Il secondo luogo, il linguaggio utilizzato nella piattaforma non parla propriamente la lingua dei cittadini. All’interno della parte “core” per i cittadini, cioè quella che informa sul rispetto dei tempi di attesa, si parla di concetti come 1° quartile, mediana e 3° quartile. Concetti, la cui comprensione, anche per i più navigati della sanità, che però non hanno competenze statistiche, risulta particolarmente difficile.

E ancora, sull’aspetto più rilevante per i cittadini, la trasparenza del SSN, vale a dire conoscere se la propria Regione, Asl e distretto sanitario siano adempienti o meno rispetto alla loro capacità di garantire il rispetto de tempi massimi di attesa previsti dalla Legge, anche su questo la Piattaforma non gli è ancora di aiuto. Infatti, l’unico dato sul rispetto dei tempi di attesa è di livello nazionale. Quindi la possibilità per i cittadini di valutare, su evidenze, l’operato dei propri Presidenti di Regione, Assessori regionali, Direttori Generali e Direttori di distretto sanitario, è ad oggi, con l’attuale piattaforma nazionale liste di attesa ancora un miraggio.

Inoltre, all’interno dell’indicatore “rispetto dei tempi di attesa” i dati pubblicati si riferiscono ai tempi minimi e massimi di attesa per codice di priorità/prestazione, mentre non è possibile conoscere quale sia la percentuale di prestazioni erogate entro i tempi previsti per codice di priorità.

Guardando agli altri “classici” per i cittadini che si confrontano con le liste di attesa, e cioè le cosiddette agende chiuse o bloccate, anche su questo ancora non è pubblicato alcun dato.

Allo stesso modo per quel che riguarda il confronto tra i tempi di attesa dell’attività istituzionale e di quella libero-professionale (intramoenia). Anche su questo ancora nessun dato.

Dubbi anche sull’indicatore “prenotazioni accettate”, cioè quelle prenotazioni per le quali il cittadino ha accettato la prima disponibilità. Ad un primo sguardo sembrerebbe che il cittadino ne rifiuti abbastanza. In realtà, però, manca ancora l’altro dato “core” per i cittadini, cioè la percentuale di prestazioni non accettate dai cittadini perché fuori tempo massimo di attesa per codice di priorità assegnato o perché eseguibili a decine/centinaia di km da casa, fuori ambito di garanzia o dentro un ambito di garanzia individuato senza il rispetto del principio di prossimità e raggiungibilità, così come invece previsto dal Piano Nazionale di Governo delle Liste di Attesa 2019-2021.

Infine, assenti le funzionalità informative per permettere al cittadino di verificare in tempo reale i tempi d’attesa specifici per le prestazioni che deve eseguire nella propria ASL, come pure un’area dedicata all’informazione al cittadino, come supporto pratico sul come procedere in caso di ritardi, sui percorsi di tutela e sulle regole regionali in materia.

In conclusione, l’attuale livello di accesso alle informazioni della Piattaforma nazionale Liste di Attesa sembra essere lontano dal poter garantire il livello di trasparenza che serve per permettere ai cittadini di recuperare fiducia nel SSN e per ridurre l’asimmetria informativa che ad oggi esiste tra loro e le istituzioni.

È necessario che Stato e Regioni rivedano subito il livello di trasparenza della Piattaforma.