Valorizzare i talenti nascosti e costruire il futuro
Il 15 luglio ricorre la Giornata Mondiale delle Competenze dei Giovani, un’occasione che ci invita a riflettere non solo su ciò che i giovani potranno diventare, ma su ciò che già rappresentano oggi.
In un’epoca in cui i ragazzi e le ragazze si trovano spesso schiacciati tra aspettative e giudizi, parlare di competenze significa restituire dignità al loro percorso di crescita, riconoscere il loro potenziale e investire concretamente nel loro sviluppo.
Da anni svolgo il mio lavoro come psicologa, formatrice e tutor universitario, accompagnando giovani studenti dal 2018 nei loro percorsi di studio, orientamento e crescita personale.
L’esperienza quotidiana mi insegna che ogni ragazzo porta con sé un bagaglio unico di capacità, qualità e sogni spesso silenziati da un sistema educativo e sociale troppo focalizzato sulla performance e poco attento alla persona.
Quando si parla di competenze giovanili, il rischio è quello di ridurre tutto a semplici abilità tecniche o conoscenze accademiche.
In realtà, le vere competenze che fanno la differenza nella vita di un giovane sono molto più profonde e trasversali: la capacità di comunicare in modo assertivo, di gestire le emozioni nei momenti critici, di lavorare in gruppo senza rinunciare alla propria identità, di reagire agli ostacoli con resilienza, di ascoltare attivamente e riconoscere i propri bisogni.
Attraverso la mia attività di tutoraggio universitario ho visto studenti entrare nelle aule pieni di insicurezze e paure e, con il giusto supporto, trasformarsi in giovani adulti più consapevoli, più forti e più autonomi. Perché essere tutor non significa semplicemente accompagnare nel raggiungimento di un titolo di studio, ma sostenere un processo di crescita globale, in cui si impara a conoscersi, a orientarsi, a fare scelte più consapevoli e coerenti con il proprio essere.
Ogni aula è un piccolo laboratorio di vita, dove accanto ai contenuti didattici si costruiscono competenze emotive e relazionali, fondamentali per affrontare con equilibrio un mondo sempre più complesso.
È nella relazione educativa, nell’ascolto autentico, nella valorizzazione delle peculiarità di ciascuno che i giovani trovano lo spazio per riconoscere il proprio valore e per riscrivere, quando serve, la propria storia.
La Giornata Mondiale delle Competenze non deve restare un semplice appuntamento celebrativo. Deve trasformarsi in un impegno collettivo a offrire ai giovani strumenti concreti per esprimersi, opportunità di crescita reale, contesti formativi che non li riducano a numeri o risultati, ma li aiutino a diventare persone libere, capaci di scegliere, di contribuire, di costruire il proprio futuro con responsabilità.
Per questo motivo continuerò, nel mio lavoro quotidiano, a sostenere l’importanza di riconoscere e coltivare le competenze dei giovani. Non solo perché saranno il futuro, ma perché sono già parte viva e attiva del nostro presente. E ogni volta che un giovane riconosce il proprio valore, l’intera società compie un passo avanti verso una comunità più consapevole, più umana, più giusta.
Dr.ssa Klarida Rrapaj
Psychologist Criminologist Victimologist



