Scandalo urbanistica a Milano, 150 cantieri fermi e 26 miliardi di opere a rischio

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A rischio, secondo uno studio di Scenari Immobiliari, vi sarebbero dodici miliardi di potenziali investimenti, a cui si aggiungono altri 26 miliardi di euro di ricadute sul sistema economico milanese, dai mobili ai servizi. Senza considerare i risvolti per l’occupazione e gli incassi per il Comune, stimati in termini di oneri e contributi trai 60 e gli 80 milioni di euro l’anno.

A subire le conseguenze degli stop saranno anche i cittadini che hanno acquistato casa sulla carta, spesso investendo i risparmi di una vita, con mutui già accesi o prestiti fatti, e ora si trovano senza niente in mano. “Speriamo che, se qualcuno ha sbagliato, ne paghi le conseguenze”, ha detto all’Ansa Filippo Borsellino, portavoce del Comitato delle Famiglie sospese, secondo cui la situazione di blocco riguarda circa 4.500 nuclei. “Per ora le famiglie sono le uniche vittime di questa situazione, non credo sia tollerabile”, ha aggiunto Borsellino

Federico Filippo Oriana, presidente di Aspesi Unione Immobiliare, ha parlato all’Adnkronos e ha lanciato un appello preciso: “Senza chiarezza normativa e riforme rapide, la rigenerazione urbana rischia uno stallo drammatico e Milano potrebbe perdere il treno della crescita, tra capitali in fuga, alloggi che mancano e una reputazione internazionale sempre più a rischio”. Preoccupazioni che però non nascono oggi. È infatti da mesi che i cantieri sono bloccati per le interpretazioni della procura sulle procedure da seguire nella ricostruzione degli immobili.