Il “progetto Milano” portato avanti da Sala, ex braccio destro della eterna Letizia Moratti, misteriosamente approdato a sinistra, a prescindere da ciò che diranno le indagini che lo vedono coinvolto, è un abominio.
Una città che si è deciso di regalare a ricchi e sceicchi. Una città nella quale si è deciso di fare diventare realtà un progetto di “sostituzione sociale”. Una delle cose peggiori che la politica abbia inventato.
Mentana dice che non è stata trovata l’arma fumante della corruzione. Non so cosa volesse dire. È stata trovata l’arma fumante degli affari. E tali affari sono stati agevolati dalla politica, anche con cose assurde. Fare diventare una torre di 20 piani una catapecchia di due, dopo la sua demolizione, non è forse un’arma fumante? E autorizzare la costruzione di quella torre dopo la presentazione di una semplice scia, non è forse un’arma fumante?
A questo si aggiunge il danno erariale, i milioni di euro di tributi dovuti ma non pagati con la complicità di chi decideva in seno al comune.
Quale altra arma fumante vorrebbe Mentana? Il tutto rimane un abominio. Poi se la magistratura dovesse trovare prove di corruzione, aggiungerebbe altro a un vero e certo abominio. E, comunque, va fatta qualche riflessione sulla idea di città che ha portato Milano a diventare ciò che è adesso.
Il concetto che una persona debba lavorare per spendere quasi tutto il suo stipendio nell’affitto e nel costo della vita è un incubo. Chi pensa sia vero, normale o lecito attraversare mezza Italia per mille euro al mese si renda conto che nemmeno George Orwell in “1984” era arrivato a immaginare un mondo del genere.
Ma attenzione, il modello “Milano” nel campo dell’urbanistica era approdato in Parlamento e solo le inchieste di Barbacetto pubblicate dal Fatto Quotidiano, le barricate erette dal Movimento 5 Stelle e le nascenti inchieste della Magistratura hanno bloccato una legge, bipartisan, che stava per essere approvata
. Tutto con il complice silenzio dei giornaloni. Compresi quelli di destra e dei politici pronti a votare la legge. Compresi quelli, come Foti di FdI, che la legge la difendevano. E compreso chi, adesso, reclama le dimissioni di Sala, ma difende la Santanchè.
Giancarlo Selmi


