Il caso Jeffrey Epstein rovina la festa di Donald Trump, che celebra ioggi i primi sei mesi della sua presidenza. Un semestre in cui ha cercato di mantenere le sue promesse elettorali, dai migranti al taglio del tasse, ma rovinato nelle ultime settimane dall’esplosione dello scandalo dell’ex finanziere morto in carcere che sta facendo tremare la sua fedelissima ministra della giustizia Pam Bondi.
Le priorità di Trump
Da gennaio Trump ha tirato dritto su tutte le sue priorità, fra le quali la grazia ai rivoltosi del 6 gennaio. Ha lanciato anche un’aggressiva campagna contro i migranti nel tentativo di portare a termine la maggiore deportazione della storia, come promesso durante la campagna elettorale. E si è speso con forza per far approvare al congresso il suo ‘big beautiful bill’, il budget contenente la riduzione delle tasse e l’abolizione delle imposte su mance e straordinari. Il presidente ha inoltre portato avanti la battaglia dei dazi, che da anni predica siano uno strumento essenziale. Nel nome dell’America first ha ridisegnato anche il ruolo dell’America nel mondo, facendo affidamento sul segretario di stato Marco Rubio.
Ultime settimane difficili per il Presidente degli Stati Uniti
Le ultime settimane sono però state turbolente con il caso Epstein che ha spinto il movimento maga per la prima volta a criticarlo, e la Casa Bianca costretta ad ammettere che il presidente soffre di insufficienza venosa dopo che una foto delle caviglie gonfie di Trump è divenuta virale.
Settimana cruciale per i dazi
Al via una settimana cruciale per i difficili equilibri del commercio mondiale: nei giorni precedenti la scadenza del primo agosto, entro cui trovare o meno un accordo con Washington, i vertici europei voleranno a Tokyo e a Pechino. Tuttavia, un portavoce della commissione nega che la missione possa in qualche modo sviare l’attenzione dal negoziato con Donald Trump.
La deadline è il primo agosto e anche dopo i vertici in Giappone e Cina – sottolinea – ci sarà un’intera settimana per i colloqui politici. I contatti tecnici sono comunque in corso. Un modo per ammettere implicitamente che al momento si aspetta una soluzione al fotofinish. Nel frattempo, Ursula von der Leyen, insieme a Antonio Costa e all’alta rappresentante Kaja kallas, sarà nella capitale giapponese mercoledì 23 luglio per il 30/o vertice Ue-giappone. Tokyo è il partner strategico più vicino all’Ue nella regione indo-pacifica. Molto forti i legami anche sul fronte economico: gli scambi annuali ammontano a quasi 193 miliardi di euro e il giappone è il settimo partner commerciale dei 27.
Inoltre è un componente del g7 e condivide ampiamente le visioni europee. Anche loro rischiano i dazi di Trump, tanto che il capo negoziatore giapponese Ryosei Akazawa intende recarsi negli Usa la prossima settimana per un ultimo tentativo di accordo sulle tariffe.



