Stamane è stato rinnovato l’appuntamento online organizzato dal dipartimento Credito e Finanza dell’Unione Industriale del capoluogo subalpino, in sinergia con la società del gruppo Cassa depositi e prestiti specializzata nel sostegno alla proiezione delle imprese micro, PMI e grandi sui mercati esteri
La Vicepresidente del Comitato Piccola Industria di Via Fanti, Cristina Tumiatti, ricordando l’accordo quadro bilaterale di inizio anno per favorire le strategie di internazionalizzazione assistita, ha espresso il proprio plauso per il successo del ciclo dei webinar dedicati, il prossimo dei quali si svolgerà il 23 settembre, in concomitanza con la ripresa delle attività economiche e produttive e delle manifestazioni fieristiche sulle piazze internazionali
Introdotto come di consueto dal direttore del settore creditizio di UI Torino, dr Giancarlo Somà, il convegno di questa mattina ha preso in esame la specifica misura denominata “Inserimento mercati”, alla cui illustrazione di dettaglio ha proceduto, con la consueta esaustività e scorrevolezza, la dottoressa Federica Ingrosso, specialista senior di Simest per le relazioni esterne con un focus di merito sulle linee di finanza agevolata volte, da una parte, a sostenere la creazione di filiali o di sedi aziendali distaccate o partecipate negli Stati esteri di destinazione finale (ovvero di hub mediano verso ulteriori Nazioni limitrofe) e, dall’altra, a coprire i piani annuali e pluriennali di partecipazione a missioni e fiere oltre frontiera.
I finanziamenti prevedono un tasso di interesse a livello politico, estremamente più basso di quello di mercato, e una durata massima di 6 anni, dei quali i primi due in regime di preammortamento, durante cui non vige l’obbligo di restituzione delle rate di prestito, e ciò al fine di consentire all’azienda beneficiaria di consolidarsi sulla piazza estera nella misura più serena possibile, maturando idonei livelli di redditività e di capacità commerciale.
Il sostegno finanziario – deliberato sulla base della modulistica di richiesta compilata secondo lo schema redatto da Simest – viene erogato secondo il regime de minimis (ossia di cumulabilità con altri strumenti di assistenza previsti dai fondi pubblici UE) e al di fuori del sistema della centrale rischi, quindi in ottica addizionale rispetto a vigenti affidamenti bancari, ma rispettando in ogni caso le tabelle di merito creditizio con la possibilità di ottenere l’agevolazione con uno “scoring”, ovvero punteggio, da uno fino a 9.
In linea con la strategia definita dal Governo italiano e dal Ministro degli Esteri Antonio Tajani, in alcuni casi il regolamento Simest stabilisce un regime di tipo premiale, con l’abbinamento di un contributo a fondo perduto pari al 10 per cento del sostegno complessivo, elevabile fino al 20 in presenza di startup innovative, di PMI a prevalente conduzione o composizione femminile o con sede operativa nel Sud ovvero con obiettivi di sviluppo commerciale in aree prioritarie come America latina, Africa e Balcani e, ultima novità in ordine di tempo, l’Ucraina.
Le spese eleggibili ricomprendono l’acquisizione del country manager e dell’amministratore di filiale, degli investimenti promozionali e di marketing, dell’affitto o noleggio di strutture, stand o uffici, di riqualificazione di spazi fisici da adibite a nuova filiale decentrata.
Nel corso del confronto interattivo con i rappresentanti delle aziende partecipanti, sono emerse ulteriori opportunità per le aziende di servizi, quindi non manifatturiere in senso stretto, ovvero per le joint venture create all’estero da aziende italiane e diverse, per profilo giuridico, dalle filiali.
Alessandro Zorgniotti





