Puglia, migranti: “Bene lo sblocco dei fondi contro i ghetti, ma non basta”

0
6
caporalato

Lo sblocco di una parte dei fondi è un primo segnale positivo, ma del tutto insufficiente rispetto alla gravità della situazione nei ghetti pugliesi. Migliaia di lavoratrici e lavoratori vivono ancora in condizioni indegne, e non possiamo accontentarci di interventi parziali”. Antonio Ligorio, segretario generale della Flai Cgil Puglia, e Gigia Bucci, segretaria generale della Cgil Puglia, commentano così lo sblocco parziale dei fondi Pnrr per il superamento dei ghetti in cui vivono migliaia di lavoratori migranti, lanciando però l’allarme sul rischio che il 90% dei finanziamenti possa andare perso a causa dei ritardi.

La notizia arriva da Augusto Santori, funzionario della struttura commissariale per il superamento degli insediamenti abusivi, che ha comunicato la decisione di sbloccare 12 tra i progetti presentati dai Comuni, che prevedono la realizzazione di soluzioni abitative alternative per 700 persone, per un ammontare complessivo di 26 milioni di euro, pari al 13% del totale dei fondi stanziati dal Pnrr.

Da mesi chiedevamo che questi fondi, stanziati nel 2022 e ad oggi mai utilizzati, fossero resi disponibili – afferma Ligorio -. Ora però siamo in grande ritardo e il rischio sempre più concreto è che la maggior parte di questa cifra vada persa. Se oggi è arrivata questa decisione è anche grazie alle nostre continue mobilitazioni e iniziative di protesta della Flai e della Cgil come le due iniziative che abbiamo organizzato ad inizio luglio nel foggiano. La visita al ghetto di Borgo Mezzanone insieme ad europarlamentari e membri del sindacato europeo e lo ‘sciopero al contrario’ durante il quale abbiamo riparato la strada dissestata che porta al ghetto di Torretta Antonacci, insieme ai lavoratori che lo abitano.

Lo scorso giugno inoltre, proprio da Foggia, è stato lanciato l’appello ‘Mai più ghetti’, sottoscritto da numerose realtà sindacali e associative impegnate nella lotta al caporalato e allo sfruttamento in agricoltura, tra le quali la Flai e la Cgil provinciale, protagonista nella stesura del documento. Il testo chiedeva alle istituzioni di non vanificare l’opportunità rappresentata dai fondi del Pnrr per il superamento degli insediamenti informali”.

“Ora però siamo molto preoccupati di fronte al rischio che quasi il 90% dei finanziamenti europei per il superamento dei ghetti possa andare perso. Sarebbe una scelta inaccettabile, della quale le istituzioni coinvolte dovrebbero rendere conto. Continuiamo a chiedere che siano realizzati tutti i progetti presentati dai 37 Comuni coinvolti, a partire da quelli di Manfredonia e San Severo che riguardano i ghetti di Borgo Mezzanone e Torretta Antonacci, i più grandi d’Italia e d’Europa”.

“La nostra mobilitazione non si fermerà nei territori che rischiano di perdere risorse che difficilmente potranno avere di nuovo a disposizione, a partire da quello del foggiano, e a livello nazionale. Chiediamo alle forze politiche, alle parti sociali, alla società civile e alle istituzioni di sostenere insieme a noi questa battaglia. Chiediamo infine una norma ad hoc per affrontare tutti gli aspetti che concorrono al superamento definitivo dei ghetti in tutto il Paese”.