Una sentenza storica, di cui poco si è parlato, ferma la deregulation urbanistica a Milano

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La Cassazione con sentenza 26620 del 21 luglio 2025 ha confermato il sequestro del cantiere delle Residenze Lac nel Parco delle Cave: non si possono spacciare per “ristrutturazioni” interventi che distruggono tutto e ricostruiscono grattacieli con funzioni e volumi nuovi. Serve un piano urbanistico vero, non una semplice SCIA.
Il principio è chiaro: edifici impattanti vanno programmati pubblicamente, con un piano particolareggiato o una lottizzazione convenzionata. Non si può aggirare la legge con escamotage tecnici per favorire la speculazione.
È un punto fermo contro il “modello Milano”: demolizioni e ricostruzioni di interi quartieri senza pianificazione, senza servizi, senza tutele, con enormi profitti privati e nessun beneficio pubblico.
È anche “un atto di civiltà giuridica”, come ha detto Angelo Bonelli di Verdi e Sinistra, che restituisce dignità alla pianificazione urbanistica e rimette al centro il diritto alla città, alla qualità della vita e alla giustizia sociale.
Ora serve una vera svolta urbanistica: basta città pensate per i ricchi e per il cemento.
Serve una politica nazionale per le città e i comuni che metta al centro l’interesse generale.
E invece il PD è troppo timido, quasi restio ad aprire una discussione sui temi delle trasformazioni urbane e del governo del territorio, che riguardano direttamente la vita dei cittadini.
A mio avviso, si deve presto rimediare.
Perciò insisto.