CIRIO FA PAGARE DAZIO AI PIEMONTESI: MA IL CENTROSINISTRA NON CI STA

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Le opposizioni di PD, movimento 5 stelle, alleanza verdi sinistra e Italia viva (Stati Uniti d’Europa), utilizzando le opportunità e i margini di manovra messi a disposizione dal regolamento di funzionamento interno del Consiglio regionale del Piemonte, hanno portato alla luce quello che è stato un tentato blitz della Giunta di centrodestra finalizzato all’aumento dell’aliquota aggiuntiva dell’imposta sul reddito delle persone fisiche a danno dei redditi lavorativi e pensionistici già falcidiati da deindustrializzazione, inflazione e tagli lineari ai servizi

Alberto Cirio e Andrea Tronzano, di Forza Italia, artefici della stangata fiscale sul ceto operaio e impiegatizio piemontese 

Salizzoni (Partito democratico): “L’assestamento del centrodestra toglierà alla sanità pubblica piemontese un miliardo di euro in tre anni”

Mauro Salizzoni del PD 

Andrea Tronzano (Forza Italia), assessore regionale al bilancio, che dai banchi dell’opposizione in Comune a Torino si opponeva ai rincari della Giunta del sindaco PD Stefano Lo Russo, in Regione si appresta a ratificare aumenti analoghi che porteranno il Piemonte a essere fiscalmente la terza Regione più cara d’Italia

Laura Pompeo e Monica Canalis del partito democratico alla Regione Piemonte 

Ulteriore motivo di imbarazzo, per la coalizione di governo piemontese subalpina formata da Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, la circostanza che il prospettato rincaro viene giustificato dalla riforma Giorgetti/Leo (ministro e vice di Lega e FDI) di accorpamento delle aliquote – che sottrarrebbe alla nostra regione 150 milioni di euro da recuperare aumentando la pressione fiscale nel 2026 e 2027 – e cozza contro un ordine del giorno di Forza Italia e del segretario nazionale Antonio Tajani (di cui Alberto Cirio è vice numero due) che impegna a ridurre l’IRPEF ai ceti intermedi. In pratica: le stesse persone che a Roma votano per ridurre l’imposta sul reddito delle persone fisiche, a Torino la aumentano.

Valentina Cera, Alice Ravinale e Giulia Marro di Avs

Alice Ravinale, alleanza verdi sinistra, Sara Di Sabato, movimento 5 stelle, Domenico Rossi, partito democratico; ma anche Monica Canalis, Laura Pompeo, Giulia Marro, Mauro Salizzoni, Daniele Valle oltre a Vittoria Nallo di Italia Viva Stati uniti d’Europa: sono i nomi di coloro che, sebbene dai banchi dell’opposizione, hanno scelto di fare emergere in tutta la sua assurdità e ingiustizia, il tentativo del Governatore Alberto Cirio e del suo assessore Andrea Tronzano, entrambi di Forza Italia, di introdurre – praticamente alla vigilia di ferragosto e senza alcun confronto preventivo – il rincaro delle aliquote addizionali Irpef per il biennio 2026/27. Il motivo? Gli effetti della riforma fiscale di Giancarlo Giorgetti e di Maurizio Leo (Lega e FDI), che da Roma hanno portato da quattro a tre le aliquote dell’imposta diretta più odiata dagli italiani, soprattutto da lavoratori dipendenti e pensionati.

Sarah Disabato del movimento 5 stelle 

In pratica, siamo a livelli di film “Kramer contro Kramer”, e viene da rimpiangere il Ministro dell’allora governo Berlusconi Giulio Tremonti che, eravamo agli inizi degli anni 2000, impose il blocco delle addizionali locali per meglio fare attecchire la riforma fiscale dell’epoca. Qui, Giorgetti e Leo non hanno previsto un meccanismo analogo, cosicché la stessa coalizione che s Roma dice di volere ridurre le tasse, le aumenta a Torino, in una regione colpita da deindustrializzazione e da dichiarazioni di esubero sul mercato del lavoro.

Vittoria Nallo, capogruppo di IV stati uniti d’Europa 

Il centrosinistra, in maniera congiunta, sta utilizzando tutti gli strumenti del regolamento interno del Consiglio regionale – dagli emendamenti alle pregiudiziali – per portare il centrodestra a più miti consigli, ma per adesso ricevendo in cambio soltanto la non presenza del Governatore Alberto Cirio e le motivazioni molto deboli dell’assessore Tronzano: gli stessi che, nella campagna elettorale di un anno e un mese fa, dissero che erano maturi i tempi per ridurre le aliquote. Per adesso, stanno riducendo solo il potere d’acquisto di famiglie, piccoli negozianti e artigiani di servizio.

Azeta