Gli iscritti a Medicina in tutta Italia sono 54.313, negli anni precedenti superavano sempre quota 60.000

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Sono stati resi noti i dati degli iscritti al primo semestre “filtro” per l’accesso ai corsi di Medicina, Odontoiatria e Veterinaria.

E la sorpresa c’è stata, ma in senso contrario alle aspettative: nessun boom, anzi un netto calo rispetto agli anni passati. Il “Todos caballeros” promesso dal governo Meloni in piena ubriacatura populista non c’è stato.
Gli iscritti a Medicina in tutta Italia sono 54.313, negli anni precedenti superavano sempre quota 60.000. Numeri che raccontano già da soli un fallimento. E che impongono una domanda: perché?
Una parte della risposta sta nei costi. Il nuovo sistema introdotto con il DM 454/2025, oltre a essere confuso e disorganizzato, ha reso anche più caro l’accesso al sogno di diventare medico.

Prima si pagava una tassa d’iscrizione al test d’ammissione, tra i 60 e i 100 euro, variabile da ateneo ad ateneo. Oggi si pagano due prove obbligatorie da 30 euro ciascuna, al termine del primo semestre. Totale: 60 euro.
Ma non finisce qui. Al contributo per le prove si aggiunge una quota fissa di 250 euro per frequentare il semestre “filtro”, uguale per tutti, senza alcuna modulazione sull’ISEE. Solo chi verrà ammesso al secondo semestre entrerà nel sistema ordinario di tassazione universitaria.
Tradotto:

lo studente paga da subito oltre 300 euro, con più del 50% di probabilità di non accedere mai al secondo semestre. E quei soldi, se escluso, non li rivedrà più. Un versamento a fondo perduto. Un rischio che prima non esisteva. Un’ennesima tassa regalata dal governo Meloni agli italiani

Forse non è l’unica ragione del calo, ma di certo è una delle più evidenti contraddizioni di una riforma che, a parole, doveva essere più equa e inclusiva. Ma che nei fatti ha aumentato le barriere, reso più selettivo l’accesso e scaricato nuovi costi sugli studenti.

Altro che diritto allo studio. Il nuovo modello non seleziona i più meritevoli, ma i più resistenti a un sistema costoso, opaco e scoraggiante. E chiude le porte in faccia proprio a chi avrebbe più diritto.