La maggioranza di centrodestra, con evidente imbarazzo soprattutto di Lega e Forza Italia (“Siamo obbligati”), ha infine approvato l’emendamento della Giunta Cirio/Tronzano che rincara, a decorrere dal 2026 e per il prossimo biennio, l’aliquota dell’imposta sul reddito delle persone fisiche
Da quanto emerge dal testo della norma, contro la quale le opposizioni unite di centrosinistra hanno portato avanti una stoica opera di ostruzionismo costruttivo, potrebbero tuttavia emergere successivi profili di incostituzionalità, poiché la percentuale del rincaro viene a essere la stessa o quasi sia sullo scaglione da 15.001 a 28.000 euro lordi (0,55 per cento), sia sulla fascia da 28.001 a 50.000 euro (0,56).
Le opposizioni unite, sfidando l’atteggiamento burocratico del Presidente del Consiglio regionale Davide Nicco di Fratelli d’Italia, hanno esibito uno striscione raffigurante un Governatore Cirio intento “a innalzare ancora le tasse” e, siccome il massimo esponente della Giunta regionale non ha mai presenziato a palazzo Lascaris (sebbene sia Consigliere regionale di diritto oltre che Presidente dell’ente), i consiglieri di minoranza hanno indossato per qualche istante, a beneficio di telecamere e fotografi, una maschera raffigurante il volto di Cirio: “Siccome non vuole metterci la faccia sulla stangata, tocca a noi ricordarlo ai Piemontesi”.

La capogruppo dei 5 stelle Sarah Disabato ha evidenziato poi un altro punto: “Possibile che su 14 esponenti della Giunta regionale, siano presenti solo gli assessori Tronzano e Bussalino? Dal momento che nel 2024 è stato deliberato un aumento dei costi della politica di 13 milioni di euro, perché lo si è voluto realizzare se già si sapeva che le tasse le avrebbero aumentate di 150 milioni?”.

Altrettanto dirette le rappresentanti di alleanza verdi sinistra Alice Ravinale e Giulia Marro: “Quando era consigliere comunale di opposizione a Torino, Tronzano ebbe parole molto dure nei confronti di un aumento Irpef addizionale di entità molto più irrisoria e limitato ai redditi nettamente al di sopra dello scaglione dei 28.000. Da assessore regionale ai appresta invece a varare una manovra più pesante e più iniqua”, ha dichiarato la prima; “Io mi chiedo se voi abbiate mai visto in faccia una persona che vive solo del proprio stipendio – ha proseguito la seconda – Credo di no, perché altrimenti non sareste qui, ad agosto, a voler varare ad ogni costo questo aumento del prelievo fiscale chd aumenterà la sofferenza sociale”.

Altrettanto caustiche le Consigliere Monica Canalis e Laura Pompeo del PD: “Nella politica, il metodo è anche merito. Per questo non potevamo permettere che passasse sotto silenzio una manovra di questo tipo, ancora più assurda in ragione delle ampie sacche di evasione fiscale testimoniate dalle cifre molto elevate dei residui attivi, ossia dei crediti non riscossi su bollo auto e Irpef che valgono molto di più dell’aumento Irpef sui redditi fissi da salario e da pensione che vi accingete a varare senza volerci mettere la faccia, come se aveste vergogna, e sperando che fossimo già tutti in vacanza”.
“La Giunta Cirio promette che dal 2028 la pressione fiscale calerà grazie alla riforma nazionale del governo Meloni, ma è un impegno che il Presidente attuale non può mantenere, dal momento che non vede l’ora di lasciare la guida della Regione per correre alle prossime elezioni politiche”, ha aggiunto Daniele Valle sempre del PD.

Molto imbarazzate le dichiarazioni del centrodestra, in particolare di Lega, forza Italia e fratelli d’Italia, i cui relatori hanno parlato di una scelta non voluta bensì dovuta è obbligata. Ma obbligata da chi? Evidentemente dal Governo Meloni, dal Ministro leghista Giorgetti e dal Viceministro di FDI Maurizio Leo, che varando l’accorpamento delle aliquote si sono – si fa per dire – dimenticati di bloccare le aliquote addizionali locali e di prendere fondi perequativi compensativi per le Regioni.
Azeta


