Brasile, l’ex presidente Bolsonaro ai domiciliari

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La Corte Suprema del Brasile ha ordinato gli arresti domiciliari per l’ex presidente Jair Bolsonaro, da tempo sotto processo con l’accusa di avere organizzato un colpo di Stato per rimanere in carica nonostante la sconfitta alle elezioni del 2022 – un caso che divide il grande Paese sudamericano in piena guerra commerciale con l’amministrazione Trump.

Il giudice Alexandre de Moraes, che sovrintende al caso contro Bolsonaro davanti alla Corte Suprema, sostiene nella sua decisione che Bolsonaro ha violato le misure restrittive precauzionali che gli sono state imposte durante il procedimento a suo carico. Per esempio, pubblicando contenuti sui social media dei suoi tre figli, deputati. Ma anche partecipando a folte manifestazioni dell’estrema destra a suo sostegno: come domenica scorsa a Rio de Janeiro tramite il telefono di uno dei figli, o a fine luglio di persona a Brasilia.

I procuratori brasiliani accusano Bolsonaro di essere a capo di un’organizzazione criminale che complottò per ribaltare le elezioni e uccidere sia Lula che lo stesso giudice de Moraes dopo la sconfitta elettorale del 2022. Già il mese scorso la Corte Suprema del mese scorso aveva ordinato a Bolsonaro di indossare un braccialetto elettronico.

La difesa dell’ex presidente ha annunciato appello, sostenendo che Bolsonaro ha “rigorosamente rispettato le prescrizioni legali”.

Il processo è un caso scottante sul piano interno di un Paese fortemente diviso tra i partiti di centrosinistra che sostengono il presidente Luiz Inácio Lula da Silva e quelli di destra ed estrema destra che appoggiano Bolsonaro – e detengono la maggioranza in Parlamento.
Ma negli ultimi giorni ha attirato anche attenzioni internazionali dopo che il presidente americano Donald Trump ha “punito” il Brasile con dazi molto duri, al 50%, proprio in difesa di Bolsonaro – contro cui, secondo Trump, sarebbe in corso una “caccia alle streghe”.

La decisione della Casa Bianca ha peraltro ottenuto finora reazioni indignate da parte di un po’ tutti i leader brasiliani, ad ogni livello della complessa amministrazione federale.