Le “Uova in Purgatorio” non sono solo una ricetta della tradizione campana

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sono una dichiarazione d’intenti. Un inno alla cucina casalinga che non conosce mezze misure, fatta di pochi ingredienti sinceri, scelti con cura, e cucinati in modo da restituire calore, nutrimento e conforto. Il nome, tanto evocativo quanto suggestivo, ci porta in una dimensione sospesa tra il sacro e il quotidiano, dove la simbologia incontra il gusto. Nel cuore di Napoli, dove ogni pietanza è espressione d’identità, le “ova ‘mpriatorio” sono una delle preparazioni più amate e replicate. Le trovi nei vicoli, nelle trattorie, nei racconti delle nonne che ancora ricordano quando questo piatto veniva servito la sera, accompagnato solo da una fetta di pane raffermo e un bicchiere di vino rosso

. L’origine del nome affonda nella cultura popolare religiosa del Sud Italia. L’immagine del bianco dell’uovo che galleggia nel rosso vivo del pomodoro richiama quella delle anime sospese tra la salvezza e la dannazione, immerse tra le fiamme purificatrici del Purgatorio. Il paragone non è casuale, ma una delle tante espressioni in cui la fede si intreccia con la vita domestica, come avviene spesso nella cultura partenopea. Dal punto di vista storico, è probabile che questa preparazione abbia origine contadina, quando le uova erano uno dei pochi alimenti sempre disponibili nelle case rurali, e il pomodoro – una volta diventato ingrediente fondamentale della cucina meridionale – costituiva la base per molti piatti di recupero. Non si trattava solo di nutrirsi, ma di creare un pasto degno anche con risorse minime. Le uova in purgatorio, nella loro essenza, sono figlie della stessa logica che ha generato la pizza, la pasta al pomodoro, i legumi con le verdure: una cucina semplice, di terra, ma profondamente radicata nel gusto

. Ricetta tradizionale napoletana: uova in purgatorio Ingredienti (per 2 persone) 4 uova fresche (meglio se biologiche) 400 g di pomodori pelati o passata rustica 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva 1 spicchio d’aglio Sale q.b. Pepe nero q.b. Prezzemolo fresco tritato (facoltativo) Peperoncino (opzionale, per chi gradisce una nota piccante) Fette di pane casereccio (meglio se del giorno prima) Preparazione passo dopo passo 1. Il soffritto leggero In una padella larga e dal fondo spesso, versa l’olio extravergine d’oliva e aggiungi lo spicchio d’aglio schiacciato. Lascia imbiondire a fuoco dolce per uno o due minuti. Se preferisci una nota piccante, unisci ora anche il peperoncino fresco o secco, spezzettato. 2. La salsa Versa i pomodori pelati schiacciati grossolanamente con una forchetta, oppure la passata. Aggiusta di sale e lascia cuocere a fuoco medio per circa 15 minuti, fino a quando il sugo si sarà leggermente ristretto. Mescola di tanto in tanto e copri con un coperchio parziale per evitare schizzi. 3. La culla delle uova Quando la salsa è ben densa, abbassa il fuoco al minimo. Con un cucchiaio crea delicatamente quattro piccoli incavi nel sugo e rompi un uovo in ciascuno di essi. Fallo con attenzione, in modo da non rompere i tuorli. 4. La cottura finale Copri la padella con un coperchio e lascia cuocere le uova nel sugo per 5-7 minuti, in base al grado di cottura desiderato: il tuorlo deve restare morbido e leggermente colante per una versione tradizionale, oppure più cotto se si preferisce una consistenza compatta.

Aggiungi una macinata di pepe nero fresco e, se gradito, del prezzemolo tritato a fine cottura. 5. Il pane: mai accessorio Tosta leggermente le fette di pane, meglio se rustico, e servile calde insieme al piatto. La scarpetta non è solo concessa: è prevista. Abbinamenti consigliati Vino Per accompagnare le uova in purgatorio, il compagno ideale è un rosso giovane e vivace.