La vice titolare del dicastero dell’economia, cultura e innovazione, annuncia che il governo Rama ha preparato la proposta di trattato e approntato il gruppo di negoziazione per il riconoscimento della sicurezza sociale e previdenziale con la Repubblica ellenica, dove molto significativa è la diaspora Albanese
I primi ministri Rama e Mitsotakis
“Stiamo aspettando l’espressione della volontà politica, soprattutto da parte delle istituzioni greche, di avviare ufficialmente il negoziato finalizzato all’accordo”, ha affermato l’onorevole Olta Manjani: “Dobbiamo tenere presente che questi accordi comportano un costo finanziario corrispondente, ma offrono un’importante opportunità ai cittadini di entrambi i Paesi affinché siano garantiti e ricongiunti stabilmente i propri diritti pensionistici nel luogo di residenza in caso di carriere lavorative suddivise tra Paesi diversi, secondo il principio della totalizzazione e del sistema pro rata”.
“Oltre all’aspetto di bilancio – ha proseguito la Viceministro – sono essenziali uno stretto coordinamento tra le due parti e l’impegno alla volontà politica, poiché qualsiasi ritardo potrebbe prolungare l’iter di oltre cinque anni, mentre in condizioni ottimali il riconoscimento delle pensioni potrà essere raggiunto nel più breve tempo possibile”.
L’Albania ha attualmente accordi per il riconoscimento reciproco delle carriere professionali e contributive con Turchia, Belgio, Lussemburgo, Germania, Austria, Ungheria, Repubblica Ceca, Macedonia del Nord, Canada, Bulgaria, Kosovo, Svizzera, Croazia, Italia e, più recentemente, con la Serbia.
“Con la conclusione di tutti gli accordi in corso, questo numero salirà a 21 – ha concluso Olta Manjani – Oltre ai Paesi dell’area UE e collegati, stiamo cercando di concludere accordi con quelle Nazioni con cui intratteniamo frequenti scambi commerciali. Nel frattempo, oltre alla Grecia, stiamo intentando negoziati con Paesi Bassi, Polonia, Finlandia, Moldavia, Slovenia, Australia, Norvegia e Svezia”.
