Carriera Alias, quattro insegnanti coraggiosi si oppongono

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Siamo a settembre. Le scuole stanno per riaprire e c’è una buona notizia che può contribuire a far prevalere il buon senso contro l’ideologia gender: è infatti possibile – concretamente – per gli insegnanti opporsi alla Carriera Alias, ovvero alla richiesta di avere il presunto “diritto” a un nome e a un’identità d’elezione rispetto al proprio sesso biologico. Perché e come si può fare? Arriva tutto grazie a un procedente, di cui si è venuti a conoscenza già lo scorso luglio, in particolare un Istituto superiore di Spilimbergo, piccolo comune in provincia di Pordenone.

FUORI IL GENDER DALLE SCUOLE – FIRMA QUI LA PETIZIONE

Il precedente

Contro l’adozione della Carriera Alias nel regolamento d’istituto – approvato a maggioranza da tutto il Collegio dei docenti – alcuni professori dell’istituto superiore “Il Tagliamento” di Spilimbergo hanno fatto sentire la propria voce, rivendicando il diritto di poter continuare a chiamare col loro vero nome gli eventuali studenti che avessero chiesto di essere chiamati con un altro nome in virtù proprio della Carriera Alias.

Un presa di posizione chiara e alla luce del sole, tanto da essere raccontata con nomi e cognomi – un ulteriore segno di coraggio dei docenti – da parte del quotidiano La Verità. Si tratta infatti di quattro professori: Massimiliano Verdini, Caterina Paladini, Marta Varutti e Claudia Pramparo. I quattro si sono appellati, infatti, in nome della tutela della libertà d’insegnamento, all’articolo 1 comma 14 della legge 107/2015 che prevede la cosiddetta “opzione di gruppi minoritari”, per la quale i docenti possono rifiutarsi di applicare nel metodo e nel merito regolamenti che ritengano contro la propria morale, anche se questi siano stati approvati a maggioranza dagli organi d’istituto competenti, in special modo Collegio docenti e Consiglio d’istituto. «È una norma poco applicata, ma che garantisce dei principi fondamentali per l’affermazione della libertà d’insegnamento», ha dichiarato il professor Verdini alla giornalista de La Verità Patrizia Floder Reitter.

Carriera alias, gli oneri a carico della scuola

Tra l’altro quando un alunno si appella alla Carriera Alias si attivano alcune procedure burocratiche particolarmente onerose per lo stesso istituto scolastico. Nel caso di specie, nel Piano triennale dell’offerta formativa (Ptof) è stata prevista la nomina di un tutor amministrativo per gestire la pratica e di un tutor scolastico per supportare le relazioni dei docenti del Consiglio di classe con lo studente e mettere al corrente con la massima discrezione i docenti commissari esterni dell’Esame di Stato circa la storia personale del candidato. Infine, nello stesso Ptof si stabilisce l’attivazione di incontri di formazione per il personale docente sulle tematiche dell’identità di genere con tanto di sedicenti esperti esterni, magari assoldati tra le fila degli attivisti Lgbtqi+, quanto l’erogazione «di percorsi di sensibilizzazione e di formazione specifica rivolti al gruppo classe di appartenenza della persona titolare della Carriera Alias».

Fabio Piemonte