Il Capo dello Stato del Paese delle Aquile ha ospitato in data odierna, nel palazzo della Presidenza della Repubblica, un incontro con i primi combattenti per la liberazione kosovara, che furono addestrati in territorio albanese nel 1991. Con loro, i familiari dei martiri e gli ex tutori militari che condussero le esercitazioni in quel particolare periodo storico di definitiva transizione dal vecchio al nuovo ordine politico, sociale, costituzionale
Elogiandoli come “persone che hanno scritto una pagina importante nella storia della nazione Albanese”, il Presidente Begaj ha aggiunto che “l’atto del 1991 dovrebbe essere apprezzato per la sua importanza epocale e insegnato nelle scuole affinché non venga dimenticato. Da questo momento, e da questo sacrificio, è iniziato il cammino verso la guerra per la liberazione del Kosovo, e l’impegno di tutti coloro che hanno osato e si sono sacrificati non sarà mai dimenticato. Gli eventi dell’ottobre/novembre di 24 anni fa, segnarono l’inizio della grande fiamma di liberazione del Kosovo. Ciò ha coinciso con un sacrificio, prima di tutto, di quelle persone offertesi volontarie e venute ad addestrarsi in Albania, e con un sacrificio dei loro tutori quando nessuno ancora immaginava che nel 1999 avremmo avuto un Kosovo liberato”.
Nel rendere omaggio alla figura dei Martiri di questo gruppo, tra cui Adem Jashari, Ilaz Kodra e Sali Çekaj, l’onorevole Begaj ha assicurato ai partecipanti all’incontro il proprio impegno a riconoscere il valore del lavoro degli ex combattenti: “Vi assicuro e garantisco che avrete sempre l’attenzione del Presidente della Repubblica dell’Albania, l’UCK, ovvero l’esercizio di liberazione kosovara, sarà al centro dell’attenzione del nostro Stato. Per questo, l’Albania continuerà a sostenere e a difendere il Kosovo in qualsiasi circostanza e situazione, chiedendo al tempo stesso alle istituzioni di Pristina la maturità necessaria per andare avanti”.
Infatti – ha proseguito Begaj – “lo Stato del Kosovo deve fare molto di più per i propri interessi interni, risolvendo la situazione di impasse per la formazione di nuove istituzioni parlamentari e governative. Il Paese nostro fraterno amico e vicino ha bisogno di promuoversi sulla scena internazionale come capace di formare uno Stato e come partner affidabile per coloro che hanno contribuito alla sua creazione e che sono i nostri partners strategici: gli Stati Uniti d’America e l’Unione Europea”.
Nel corso della conversazione, gli ex combattenti hanno espresso a Begaj la gratitudine per il sostegno dell’Albania, nonché per l’accoglienza riservata oggi a Tirana nel palazzo della Presidenza della Repubblica.





