La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha definito il presidente russo Vladimir Putin un “predatore” che può essere fermato solo con una “forte deterrenza militare”. “E’ ovvio che Putin non si fermerà. Ha creato un’economia di guerra su larga scala, seppur antiquata, proprio a causa delle dure sanzioni che abbiamo imposto, e continuerà a produrre su larga scala”, ha sottolineato von der Leyen durante una visita alla fabbrica di munizioni VMZ-Sopot, a circa 250 chilometri a est di Sofia.
In una dichiarazione alla stampa, accompagnata dal premier bulgaro Rosen Zhelyazkov, la politica tedesca ha affermato che l’Unione Europea deve “mantenere un senso di urgenza” perché “Putin non è cambiato e non cambiera’”. “E’ un predatore. Puo’ essere contenuto solo con una forte deterrenza”, ha aggiunto la presidente della Commissione Europea, ricordando che l’Ue stanziera’ 150 miliardi di euro per l’industria europea della difesa attraverso il nuovo strumento Safe.
“Si tratta di 150 miliardi di euro per gli appalti congiunti per la difesa. Siamo riusciti a crearli in tempi record e sono già stati effettuati ordini per l’intero importo”, ha spiegato Von der Leyen, che ha ringraziato la Bulgaria per la sua partecipazione al meccanismo. La presidente della Commissione ha inoltre sottolineato che il Paese balcanico, insieme al consorzio tedesco Rheinmetall, sta preparando due centri congiunti presso VMZ-Sopot: uno per i proiettili d’artiglieria da 155 millimetri, standard Nato, e un altro per la produzione di polvere da sparo.
“Questo è esattamente il tipo di progetto che vogliamo vedere. Porterà buoni posti di lavoro. Creerà fino a 1.000 posti di lavoro a Sopot”, ha osservato l’ex ministro della Difesa tedesco, aggiungendo che l’investimento sosterrà anche “le coraggiose truppe ucraine”. Von der Leyen ha poi ribadito che l’Unione Europea deve assumersi maggiori responsabilita’ per la propria difesa e ha ricordato che presto il Consiglio europeo discutera’ delle attuali carenze in campo militare e di come affrontarle entro il 2030.


