L’Uefa ha assegnato allo stadio Metropolitano dei Colchoneros l’atto finale del torneo, edizione 2026/2027. La metropoli lombarda perde un indotto di 60 milioni e fra Inter, Milan e Comune da cinque anni
Nella giornata di ieri l’Uefa ha ufficializzato che la finale di Champions League 2026/27si giocherà a Madrid, al Riyadh Air Metropolitano. Lo stadio dell’Atletico Madrid prende così il posto di San Siro, che sembrava inizialmente destinato a ospitare l’ultimo atto del torneo, salvo poi uscire di scena stante l’impossibilità di garantire l’assenza di lavori di restyling all’impianto al momento del big match.
Per capire che cosa sia perso Milano, dove da cinque anni Inter, Milan, Comune, Sì San Siro, San Siro, si sono incartati nel vuoto cosmico dell’indecisione sul futuro del Meazza, basta ascoltare l’amministratore delegato dei Colchoneros, Miguel Angel Gil Marin: “Tutti gli occhi saranno puntati sulla nostra città e sul nostro stadio. Più di 400 milioni di persone vedranno la partita in tutto il mondo, la capitale riceverà circa 100 mila visitatori in tre giorni, con un impatto economico diretto per la città e la comunità di 60 milioni di euro.
È una grande notizia per l’Atlético de Madrid, per Madrid e la Comunità di Madrid, per la Spagna e per il calcio spagnolo. In questa seconda finale che ospiteremo nell’arco di otto anni, il nostro stadio compirà dieci anni: organizzare due eventi di tale portata in questo periodo è per noi un orgoglio. Stiamo costruendo il marchio Madrid e il marchio Spagna e dobbiamo esserne molto orgogliosi».
A Milano, intanto, si dice che il 29 settembre a Palazzo Marino si conoscerà il destino di San Siro. Mentre la politica italiana continua a snobbare la questione stadi (qualcuno ha notizia del commissario e dei subcommissari?), l’Uefa ha pure fatto sapere che, allo stato attuale, San Siro è inidoneo a ospitare l’Euro 2032. Chissà se diventerà idoneo entro il 31 ottobre 2026, quando la Figc dovrà comunicare i cinque impianti candidati a teatri del massimo torneo, condiviso con la Turchia, che di stadi pronti ne ha già otto. A meno che in soccorso dell’Italia non arrivi l’Australia. In fondo, la Lega
non vuole giocare Milan-Como a Perth? Che saranno mai 17mila km di distanza da Milano


