Nel corso dell’anno sono state emanate diverse sentenze interessanti sulla pensione di reversibilità, non tutte favorevoli ai cittadini.
Soltanto qualche giorno fa, infatti, l’Inps ha vinto un ricorso in Cassazione, negando il trattamento a una donna che chiedeva la reversibilità del padre pensionato deceduto nel 1990. Come si può immaginare, la questione è passata attraverso varie peripezie, tant’è che la pronuncia della Suprema Corte è recentissima, oltre che particolarmente importante.
Oltre a vincere clamorosamente, l’ente previdenziale ha ottenuto un precedente che può consentirgli di negare facilmente molte altre domande. Il risultato? Niente soldi a parecchi cittadini richiedenti la pensione di reversibilità (ma anche altri trattamenti), con sforzi limitati da parte dell’istituto.
La vicenda e la sentenza della Cassazione che dice addio alle reversibilità
A settembre 2025 la Corte di Cassazione si è pronunciata sulla pensione di reversibilità richiesta in riferimento a un decesso del 1990. Si può ben comprendere quanto sia stata complicata la vicenda, per quanto il problema di base sia estremamente semplice: la prescrizione della reversibilità.
La domanda è stata infatti presentata dalla richiedente nel 2009, 19 anni dopo la morte del padre. Ciò, insieme alle particolari condizioni della figlia, che ha faticato nella dimostrazione dei requisiti. Una situazione a dir poco caotica, in cui comunque l’ente previdenziale non ha avuto dubbi e ha negato il trattamento, correttamente in base a quanto stabilito dalla Suprema Corte. Nonostante ciò, l’Inps si è visto negare le proprie pretese nel giudizio di primo grado e in appello, temendo perciò di dover pagare la reversibilità nonostante fosse stata richiesta dopo un lungo periodo.
Come anticipato, ciò non è accaduto, perché la Corte di Cassazione ha riconosciuto l’avvenuta prescrizione e soprattutto la correttezza della richiesta dell’Inps. Un risultato nient’affatto scontato come si potrebbe pensare, ma anzi fondamentale nella direzione di queste cause, per lo più incentrate su date, tempistiche e tecnicismi.



