FLOTILLA: CODACONS CHIEDE A PROCURA DI ROMA DI INDAGARE PER SEQUESTRO DI PERSONA

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FLOTILLA: CODACONS CHIEDE A PROCURA DI ROMA DI INDAGARE PER SEQUESTRO DI PERSONA E VIOLAZIONE DELLE NORME INTERNAZIONALI PER INGIUSTIFICATA DETENZIONE DI CONNAZIONALI 

Con un esposto presentato alla Procura della Repubblica di Roma il Codacons chiede oggi alla magistratura di indagare lo Stato israeliano per la possibile fattispecie di sequestro di persona e violazione delle norme internazionali, in merito all’arresto dei nostri connazionali mentre trasportavano aiuti umanitari nella Striscia di Gaza.

In base all’esposto dell’associazione gli atti realizzati dalle forze israeliane hanno configurato una serie di violazioni delle norme internazionali. “L’art. 87 della Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare c.d. UNCLOS disciplina la Libertà dell’alto mare – si legge nell’atto del Codacons – Detta norma prevede il principio secondo il quale le acque internazionali (alto mare) sono aperte a tutti gli Stati e la libertà di navigazione è garantita.

In secondo luogo appare violato l’art. 110 UNLCOS che stabilisce il c.d. diritto di visita secondo cui una nave da guerra possa imbarcare/visitare una nave straniera in mare aperto solo in presenza di ragionevoli fondati sospetti di pirateria, schiavitù, nave senza nazionalità, trasmissioni non autorizzate, o altri casi specifici previsti da trattato.

Violata anche la IV Convenzione di Ginevra (1949), che impone agli Stati di non ostacolare il passaggio e la consegna di soccorsi umanitari destinati a popolazioni civili in difficoltà”.

“L’art. 49 della medesima Convenzione prevede che: “I trasferimenti forzati, in massa o individuali, come pure le deportazioni di persone protette, fuori del territorio occupato e a destinazione del territorio della Potenza occupante o di quello di qualsiasi altro Stato, occupato o no, sono vietati, qualunque ne sia il motivo.”

L’azione posta in essere dalle unità navali israeliane consistita in un arresto o privazione della libertà che risultino arbitrari, senza motivazione adeguata, senza informazioni al trattenuto sui motivi, o senza accesso al ricorso giudiziario viola ancora l’art. 9 e l’art 10 del Patto internazionale sui diritti civili e politici” – evidenzia ancora l’associazione nell’esposto.

Per tali motivi il Codacons ha chiesto alla Procura di Roma di accertare la sussistenza di fatti penalmente rilevanti nei confronti del Sig. Benjamin Netanyahu e dei soggetti responsabili del fermo e del sequestro delle navi Flotilla Coalition e del suo equipaggio, ai sensi delle norme italiane e del diritto internazionale.