Indossa un abito blazer color tortora, tacchi altissimi e la frangia perfettamente ordinata. Annalisa ci accoglie con un grande sorriso. Mancano pochi giorni all’uscita di ‘Ma io sono fuoco’, il nuovo album, fuori oggi,
che inaugura un capitolo inedito della sua carriera, dopo un’estate dominata in cima alle classifiche con ‘Maschio’. Quarant’anni compiuti ad agosto, la cantautrice ligure di Carcare non sbaglia un colpo: è l’artista donna più certificata in Italia con 52 dischi di platino e 14 d’oro, ed è stata la prima italiana premiata ai Billboard Women in Music di Los Angeles. Ora si prepara alla prova del tour nei palasport – al via il 15 novembre da Jesolo, già sold out come le altre date – con un disco che intreccia sonorità dance anni ’80 con elementi elettronici di matrice internazionale. Sulla copertina posa su un letto infuocato con una tigre alle spalle: un’immagine che, come suggerisce la filosofia di Jorge Luis Borges, rimanda alla metafora del tempo circolare e alla trasformazione continua.
Vorrei partire dal titolo dell’album, ‘Ma io sono fuoco’. È una dichiarazione di identità fortissima. In quale momento hai capito che questa immagine ti apparteneva e che avrebbe guidato l’intero disco?
“Mi sono lasciata suggerire molto dalle canzoni. Quando sono andata in studio a scrivere, non avevo ancora in mente il titolo: ho seguito l’istinto, cercando di essere onesta. L’idea di un filo conduttore è arrivata man mano, quando avevo già un po’ di brani. Ascoltandoli tutti insieme, ho capito che il tema centrale era la reazione alle cose che accadono: la volontà di non lasciarsi travolgere dagli eventi. C’è sempre il fascino del lasciarsi andare, di ‘cavalcare l’onda’ ma fino a un certo punto. Io cerco comunque di prendere la direzione che voglio, anche quando è inaspettata, anche quando ciò che mi accade non è quello che mi aspettavo o mi delude. Cerco di trasformare tutto, anche le cose apparentemente negative, in opportunità. Ma io sono fuoco significa proprio questo: il ‘ma’ è una risposta a ciò che succede, un modo per dire che sono in grado di trasformare ogni situazione in un’occasione, portandola verso la direzione che cerco”.


