MINISTRO MALAJ: LA NUOVA IMPOSTA IMMOBILIARE SLITTA AL 2028

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Il riconfermato titolare del dicastero delle Finanze: “Vogliamo agevolare i contribuenti e i proprietari di immobili, mettendoli in condizione di adeguarsi con la dovuta gradualità, all’interno di uno scenario di equità fiscale e sociale, affinché i valori degli immobili siano ancorati alle quotazioni attualizzate di mercato e possano generare una giusta rendita ai proprietari e un ragionevole introito alle municipalità per assicurare i servizi di utilità comune e collettiva”

L’entrata in vigore della nuova imposta sugli immobili, inizialmente prevista per il 2026, sarà posticipata di due anni e dovrebbe pertanto iniziare nel 2028. Il Ministero delle Finanze e del Bilancio, diretto dal riconfermato Petrit Malaj, ha annunciato la preparazione di un nuovo disegno di legge sull’imposta patrimoniale, che sarà approvato nel corso del 2026 e verrà attuato assieme al Catasto fiscale con decorrenza dal 2028. Attualmente, l’Istituto catastale viene aggiornato con i dati forniti dall’Agenzia competente, con l’elaborazione e la correzione dei dati e il calcolo dell’importo dell’imposta dovuta da ciascun contribuente.

Il rinvio dell’attuazione del nuovo tributo imposta è legato alla necessità di ulteriori consultazioni e alla costruzione di un sistema di tassazione moderno basato sul valore di mercato degli immobili.

Non saranno modificati i coefficienti fiscali proposti nel 2023, al fine di dare certezza e continuità ai contribuenti. Secondo la bozza, le aliquote fiscali saranno: 0,1%/0,2% per gli edifici residenziali (attualmente 0,05%); 0,15%/ 0,25% per gli edifici commerciali (attualmente 0,2%); 0,15%/0,25% per gli edifici agricoli e industriali. Verrà stilata una mappa con prezzi di riferimento per abitazioni, strutture di servizio e terreni, sulla base dei contratti di vendita e delle quotazioni di mercato correnti.

Nel frattempo, la nuova metodologia per il calcolo delle imposte locali sugli immobili, i nuovi prezzi di riferimento e la rivalutazione entreranno in vigore dal primo gennaio 2026, e darà a privati e aziende il tempo sufficiente a valutare i propri beni, tenuto conto della rivitalizzazione del segmento immobiliare dovuto al turismo e all’avvicinamento alla Ue. Sono state inoltre aggiunte 119 aree rispetto alle attuali 65, con l’obiettivo di garantire che i prezzi di riferimento riflettano al meglio i valori in ciascuna area specifica.