La ricetta funziona. Far sentire importanti e indispensabili tutte le componenti del sistema crea armonie che celano nuove gratificanti sorprese
I luoghi principeschi e da favola sono importanti, ma l’essere riusciti a strappare il pass per organizzare anche nella primavera 2026 una nuova tappa di Coppa del Mondo a Golfo Aranci riconduce ad una smisurata dote di savoir-faire che FIN Sardegna e Acquatic Team Freedom evidentemente hanno da vendere.
Grandi anfitrioni come Silvia Fioravanti e Danilo Russu volentieri metterebbero a disposizione la loro consolidata esperienza per dare nuovi spunti ad un movimento italiano che cresce enormemente a suon di risultati.
Arrivati anche nell’ultima giornata di gare grazie alla staffetta 4x1500che raccoglie un bellissimo argento. E visto che tra gli artefici si è messo in bella mostra il sardo Marcello Guidi, lo sportivissimo pubblico isolano si è lasciato andare a sperticati complimenti indirizzati pure ai suoi altrettanto magnifici compagni di avventura tra cui la neo detentrice della Coppa del Mondo Ginevra Taddeucci, il bronzo Dario Verani e la outsider Linda Caponi.
Peccato che nel primo pomeriggio un campo gara davvero irresistibile per tonalità dei colori, immobilismo delle acque e gradevole tepore solare abbia regalato podi alle altre potenze straniere presenti ma non ai nostri portacolori che comunque si ripromettono di applicarsi con maggiore impegno nella irresistibile knock out sprint, difficile da gestire per ritmi arrembanti, contatti ravvicinati del terzo tipo tra avversari agonisticamente accaniti, mantenimento della rotta giusta e soprattutto rush finale stile pesce vela.
Il magiaro David Betlehem si ripete dopo il successo nella 10 km, e solo per un soffio Dario Verani non acciuffa il podio in quanto rimasto imbottigliato nelle concitatissime fasi finali.
Sul fronte femminile l’australiana Moesha Johnson riscatta la prova opaca del giorno prima mentre Taddeucci preferisce non immergersi per i troppi affanni accumulati nelle ore precedenti
La Knockout race ha divertito assai il presidente FIN Sardegna Danilo Russu e ritiene che sia la bellezza di questa competizione unita ad un fondale come quello gallurese a generare la conferma della location per il quarto anno consecutivo. “Non credevo ai miei occhi – dice Russu – ma sabato il mare era talmente piatto che sembrava di stare in piscina.
Rischio di diventare monotono nelle mie esternazioni, ma ho ricevuto tantissimi feedback che mi fanno capire quanto la due giorni sia piaciuta davvero sotto tutti gli aspetti, fuori e dentro le acque tirreniche.
Ma sarebbe da ingrati tenersi per sé questi meriti, perché ci hanno teso la mano in tantissimi, dagli apparati gestionali della FIN, alla moltitudine di volontari, senza dimenticare il lavoro infaticabile di Guardia Costiera, Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, Marina Militare.
E non secondaria la forte vocazione all’ospitalità da parte della popolazione figarese che ha fatto sentire a casa propria atleti dai bagagli culturali variegati e diversissimi dai nostri.
Infine un grazie solenne alla Regione Sardegna e alla World Acquatics che scommettono in noi quasi ad occhi chiusi. Sette mesi passano in fretta, ci metteremo subito in moto per confermare quanto di buono sia stato prodotto fino a questo momento”.


