Papa Leone XIV convoca il suo primo concistoro

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L’omelia dalla Basilica di San Giovanni in Laterano: “Cammino sinodale in salita ma non scoraggiarsi”

“È stata usata spesso, in questi anni, l’immagine del ‘cantiere’ per descrivere il nostro cammino ecclesiale. È un’immagine bella, che parla di attività, creatività, impegno, ma anche di fatica, di problemi da risolvere, a volte complessi. Essa esprime lo sforzo reale, palpabile, con cui le nostre comunità crescono ogni giorno, nella condivisione dei carismi e sotto la guida dei Pastori”.

Ha detto Papa Leone nell’omelia della messa celebrata a San Giovanni in Laterano: “La Chiesa di Roma, in particolare -ha aggiunto – ne è testimone in questa fase attuativa del Sinodo in cui ciò che è maturato in anni di lavoro chiede di passare attraverso il confronto e la verifica ‘sul campo’. Ciò comporta un cammino in salita, ma non bisogna scoraggiarsi. È bene, invece – ha incoraggiato- continuare a lavorare, con fiducia, per crescere insieme”.

“Nella storia dell’edificio maestoso in cui ci troviamo non sono mancati momenti critici, soste, correzioni di progetti incorso d’opera – ha aggiunto- Eppure, grazie alla tenacia di chi ci ha preceduto, possiamo radunarci in questo luogo meraviglioso. A Roma, pur con tanto sforzo, c’è un bene grande che cresce. Non lasciamo che la fatica ci impedisca di riconoscerlo e celebrarlo, per alimentare e rinnovare il nostro slancio”.

“Nel lavorare con ogni impegno al servizio del Regno di Dio non siamo frettolosi e superficiali: scaviamo a fondo, liberi dai criteri del mondo, che troppo spesso pretende risultati immediati, perché non conosce la sapienza dell’attesa” – tra i passaggi dell’omelia.

“La storia millenaria della Chiesa – ha affermato ancora dopo aver rievocato come una metafora la storia accidentata ma lunga della basilica lateranense tra distruzioni e ricostruzioni – ci insegna che solo con umiltà e pazienza si può costruire, una vera comunità di fede, capace di diffondere carità, di favorire la missione, di annunciare, di celebrare e di servire quel Magistero apostolico di cui questo Tempio è la prima sede”.