Difendere gli animali significa proteggere la loro vita e anche la loro memoria

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Basta con lo sfruttamento del dolore animale Non serve mostrare corpi martoriati o occhi pieni di paura per capire che qualcosa non va

La sofferenza degli animali non è uno spettacolo da condividere, non è un “contenuto” per fare visualizzazioni o indignazione di facciata. Dietro ogni immagine di un gatto abbandonato o di un cane seviziato c’è una vita spezzata, non un pretesto per click o like.

Mostrare continuamente il dolore non educa — normalizza la crudeltà e disumanizza chi guarda.

Se davvero vogliamo cambiare le cose, rispettiamo anche la dignità di chi non può parlare: raccontiamo le storie di chi è stato salvato, mostriamo cosa significa il recupero, la cura, la rinascita, denunciamo con parole, non con immagini di morte.