Quattro giorni prima della semifinale playoff con l’Italia, è in programma la 30^ giornata: procrastinarla per consentire a Gattuso di preparare la prima sfida (sperando ci sia anche la seconda) è doveroso. Non andare al Mondiale per la terza volta sarebbe un disastro per tutto il calcio italiano
Giovedì 20 novembre, a Zurigo, il quartier generale della Fifa sarà teatro del sorteggio playoff qualificazioni Mondiali. L’Italia sarà testa di serie; giocherà sicuramente in casa la semifinale del 26 marzo; la sede dell’eventuale finale, in casa o in trasferta il 31 marzo, verrà stabilita dallo stesso sorteggio. Gli azzurri, 4 volte campione del mondo, 2 volte campioni d’Europa e 1 volta campioni olimpici, sono stati eliminati nella corsa ai tornei iridati in Russia e in Qatar.
Come ha sottolineato Gattuso (che il suo lo sta facendo benissimo: 6 partite, 6 vittorie), fallire l’obiettivo per la terza volta di fila “sarebbe un disastro”. Sebbene manchino più di quattro mesi al 26 marzo, l’auspicio è che se ne rendano conto anche in Lega, rinviando la trentesima giornata di campionato, in programma quattro giorni prima della semifinale playoff. Sappiamo già quanto la sola idea di procrastinare un turno della Serie A per aiutare gli Azzurri, piombi in gramaglie gli organizzatori del massimo torneo nazionale.
Risponderanno che sarà impossibile poiché il calendario è troppo intasato.
Già, ma forse hanno avuto remore, in Lega nell’esportare la Supercoppa di Lega in Arabia Saudita, sbalestrando il programma dicembrino di Napoli, Inter, Bologna e Milan, le cui partite di campionato verranno rinviate? E vogliamo parlare di Milan-Como, da disputarsi l’8 febbraio a Perth, a 14 mila km da Milano, sempre che Infantino non faccia finalmente qualcosa per il calcio e la vieti?
Quando si tratta di inventarsi progetti assurdi pur di raccattare denaro a ogni latitudine, il problema del calendario intasato non si pone mai. Invece, gli ostacoli spuntano sempre se si deve aiutare la Nazionale. Salvo poi strapparsi i capelli, com’è accaduto dopo la Svezia e dopo la Macedonia del Nord, piangendo lacrime di coccodrillo sul destino cinico e baro del calcio italiano


