Abodi: «In Italia poco spazio ai giovani e talento sacrificato: va rivisto il modello tecnico»

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All’indomani della netta sconfitta della Nazionale in casa contro la Norvegia è intervenuto anche il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi: «Si perde in casa 4-1, l’ennesima volta che perdiamo a Milano ma ci sono speranze. Il primo tempo più che dignitoso e una prospettiva di ingresso ai Mondiali che ancora ci giochiamo, dobbiamo far sì che queste cose siano un elemento di fiducia. Dobbiamo coltivare la speranza che possa riaccendersi qualcosa in campo e sono convinto che possiamo farcela».

«Stage prima dei playoff di marzo? Alla fine è interesse comune che gli Azzurri vadano ai Mondiali, anche per i club – ha continuato il ministro a Rai Radio anch’io –. Al di là delle polemiche sono convinto che si troverà un’intesa. Anche se gli altri lo fanno con un approccio diverso, noi abbiamo questa capacità di metterci i bastoni tra le ruote da soli. Tutte le altre discipline dimostrano che abbiamo talento, strano che nel calcio faccia fatica a emergere. Viene dato poco spazio ai giovani italiani, non possiamo cambiare tutto da qui a marzo, ma dobbiamo fare un esame di coscienza e da un lato dobbiamo presidiare l’obiettivo immediato, dall’altro programmare il futuro. Credo che negli ultimi 20 anni il calcio abbia sacrificato il talento, con il pallone abbiamo un rapporto non sempre familiare. Musa e Bobb, che hanno 20 anni e poco più, hanno un rapporto che noi facciamo fatica a sviluppare, forse il modello tecnico va rivisto».