Dopo otto lunghi anni lontani dal grande calcio, il Sunderland sta vivendo un ritorno da sogno in Premier League.
Con il 2-2 contro l’Arsenal, i Black Cats hanno raccolto 19 punti nelle prime 11 giornate — il miglior avvio per una neopromossa dai tempi dell’Hull City, diciassette anni fa.
Una partenza che racconta di una squadra tornata con fame, coraggio e idee, pronta a ritagliarsi il proprio spazio tra i grandi.
Proprio come il nuovo Keel Crossing — il ponte da 31 milioni di sterline che unisce il centro cittadino allo Stadium of Light — anche il club sta “collegando” due mondi: quello della Championship e quello della Premier League.
Quarto posto in classifica e un punto strappato ai leader: la salvezza, almeno per ora, non sembra un’ossessione. Ma la storia dell’Hull del 2008-09 resta un monito: dopo un avvio simile, quella squadra si salvò per un solo punto.
A Sunderland, però, la parola resa non esiste. “Til the End” era lo slogan dei playoff, e quello spirito non si è spento. “Qui ci sono giocatori che darebbero la vita per mantenere la porta inviolata o fermare un tiro,” ha detto il tecnico Régis Le Bris, orgoglioso di un gruppo che si batte fino all’ultimo.
La luce allo Stadium of Light brilla più forte che mai.


