In legge di bilancio, a firma Malan si trova un emendamento segnalato che così recita: «Le riserve auree gestite e detenute dalla Banca d’Italia appartengono allo Stato, in nome del popolo italiano».
Ora, le quasi 2.500 tonnellate d’oro italiane appartengono già al popolo italiano. E questo perché Banca d’Italia è un’istituzione della Repubblica italiana. Il motivo per il quale la custodia sta però a lei e non al resto dello Stato è banale: perché esistono i Salvini, i Santanché, i Malan, i Lollobrigida e via discorrendo.
Esistono quei politici che pensano a una cosa e una soltanto: rimanere a galla. Non c’è visione, senso di responsabilità, attenzione al futuro e al bene comune: c’è l’interesse di parte, del clan, del gruppo. Parliamo di gente che pur di raccogliere qualche votarello fomenta l’odio, alimenta complotti su ogni cosa, che non ha il minimo senso delle istituzioni.
E che se può spende lo spendibile in marchette, regalie e favori agli amici e agli amici degli amici. Si sono inventati il superbonus per i balneari e l’ennesimo regalo di decine di milioni alle scuole private, di recente: questo è.
Ora, immaginatevi cosa potrebbero fare se riuscissero a mettere le mani sopra 2.500 tonnellate d’oro.
Se potessero spenderlo.


