Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, su richiesta delle organizzazioni sindacali e degli enti locali, ha convocato per venerdì 28 novembre, alle ore 15.30 a Palazzo Piacentini, un incontro sul futuro degli stabilimenti del Nord Italia dell’ex Ilva con i rappresentanti dei lavoratori e dei territori interessati.
La riunione riguarderà i siti di Genova-Cornigliano (Liguria), Novi Ligure e Racconigi (Piemonte), con l’obiettivo di aggiornare le parti anche alla luce del piano di manutenzione degli impianti e di formazione dei lavoratori presentato dai Commissari nel corso dell’ultima riunione del Tavolo Ilva a Palazzo Chigi.
Oggi, nel Consiglio dei ministri, cominciato alle 17.15 e in corso, c’è un decreto legge con misure urgenti per assicurare la continuità operativa degli stabilimenti Ex Ilva
Intanto continuano scioperi e picchetti
Sciopero e picchetti a oltranza in tutto il gruppo ex Ilva dopo la rottura del tavolo a palazzo Chigi tra i sindacati, vertici commissariali di Acciaierie d’Italia e i responsabili del governo. Sono state proclamate altre 24 ore di sciopero all’ex Ilva di Novi Ligure. Lo riferiscono fonti sindacali, spiegando che i lavoratori andranno avanti in attesa dell’incontro con il prefetto. A Taranto dopo le assemblee di questa mattina è partita l’occupazione dello stabilimento siderurgico da parte di lavoratori diretti e dell’appalto e sindacati, con presidi a oltranza e blocchi stradali. Al grido “vergogna, vergogna” gli operai mettono nel mirino governo e commissari, chiedendo la revoca del piano presentato nei giorni scorsi e garanzie certe su decarbonizzazione, futuro produttivo e occupazionale.
Il governo, infatti, non ha accolto le richieste di Fim, Fiom e Uilm che hanno proclamato lo sciopero in tutti gli stabilimenti dell’industria siderurgica.
Il piano prevede 6mila lavoratori in cassa integrazione entro gennaio. A Genova Cornigliano rischiano di perdere il posto mille dipendenti.


