Avanti, possiamo cambiare le cose insieme

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conte
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Oggi potrei accontentarmi di una schiacciante vittoria, per aver battuto con un candidato del M5S – il nostro Roberto Fico – di ben 25 punti un esponente di primo piano del Governo Meloni.
Ma non posso chiudere gli occhi sul fatto che molte, troppe persone non si sentono coinvolte dalla politica. Non vanno a votare. Non credono che la politica possa cambiare la loro vita.
Il Movimento non è nato per accontentarsi, per garantirsi pratiche di potere. La rivoluzione del Movimento nasce per favorire la più ampia partecipazione dei cittadini alla vita politica. E si sviluppa contrastando le incrostazioni di un sistema politico sempre più autoreferenziale.
È il momento di costruire un programma per far rialzare l’Italia in cui crollano gli stipendi reali, la povertà è ai massimi storici, si taglia sulla scuola, le persone rinunciano a curarsi, aumenta l’insicurezza nelle città, la crescita è a zero e saremo ultimi in Europa nel prossimo triennio mentre si ipoteca il futuro dei ragazzi buttando miliardi in armi e spese militari.
In questi anni abbiamo sperimentato, con il M5S, un nuovo modo di ascoltare e far partecipare le persone alle decisioni, di farle incidere nelle scelte pubbliche. Esattamente un anno fa lo abbiamo sperimentato con Nova. E ora quel metodo che ha messo insieme i nostri iscritti, la società civile, gli esperti voglio replicarlo con il Movimento per costruire priorità e programmi che partano dal basso e in cui ognuno potrà contare e contribuire alle scelte.
Apriamo il cantiere di un nuovo programma di forte cambiamento, di proposte forti per i nostri giovani, per l’Italia, per l’Europa. Quello che uscirà da questo nostro processo di apertura ai cittadini e alle istanze dal basso lo porterò poi nel confronto con le altre forze politiche del campo progressista per dare al Paese un nuovo programma di Governo. Un programma che non potrà essere frutto di un mero scambio di vedute tra dirigenti di partito, che non potrà contenere compromessi al ribasso. Lavoreremo a un programma che serva davvero ai cittadini, alle famiglie, alle imprese. Che miri davvero a cambiare la nostra società.
Perché l’Italia merita molto di più di chi saltella sulla sofferenza di famiglie e imprese. Perché abbiamo già dimostrato che l’Italia può vincere battaglie in Europa, anche se parte isolata, se ha la visione e la forza per correre avanti, per proporre svolte contro la povertà, il malaffare, la corruzione.
Possiamo farlo ancora con la partecipazione, con l’ascolto, con il coraggio di operare scelte forti, di metterci sempre in discussione.
Avanti, possiamo cambiare le cose insieme.