La Presidente Vjosa Osmani, a capo dello Stato kosovaro, ha reagito duramente ieri, dopo l’ultimo caso di violenza in cui una donna è stata aggredita dall’ex marito armato di ascia, sebbene su quest’ultimo gravasse un ordine di distanziamento attivo: “Le tutele sulla carta non bastano se non sono accompagnate dalla determinazione a renderle operative con l’impegno delle forze sul campo”

(Fonte: Kosovapress) In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, celebrata ieri, la Presidente della Repubblica, Vjosa Osmani, ha descritto il femminicidio al pari di una “ferita aperta” e di una vera e propria “crisi nazionale” in Kosovo, affermando che “il problema non può essere ridotto a statistiche o casi isolati. Quando un ordine di protezione rimane un pezzo di carta, allora il pericolo diventa realtà. E la realtà, drammaticamente, uccide. I casi di violenza contro le donne dimostrano che i documenti non salvano vite, ma l’attuazione, la risposta e la determinazione sì”.
Il Capo dello Stato, dalla sede della Presidenza a Pristina, ha inoltre aggiunto che “dietro ogni numero registrato dalla Polizia si palesa una storia spezzata, una vita in pericolo, un bambino traumatizzato. Chiedo un’azione urgente e inarrestabile da parte delle Istituzioni di sicurezza e della giustizia. Nessuno che commetta atti violenti dovrebbe sentirsi intoccabile, e nello stesso tempo nessuna Donna dovrebbe essere lasciata senza protezione. Sollecito pertanto la piena responsabilità istituzionale, che si traduca in tolleranza zero contro i colpevoli e in un trattamento serio di prevenzione e repressione di qualsiasi potenziale rischio che potrebbe portare a una tragedia”.


