Oggi può sembrare strano, ma nell’antichità, sdraiarsi per mangiare era un simbolo di status, eleganza e piacere
Tutto è iniziato nella Grecia del VII secolo a.C., dove gli uomini liberi si reclinavano su divani mentre gustavano i pasti. Non era solo una postura: era una dichiarazione. Mangiare con calma, conversare, filosofare… vivere.
Questa abitudine fu poi adottata dai romani, che la trasformarono in una parte essenziale dei loro banchetti e celebrazioni familiari. Ritrovi tra amici, feste, rituali: tutto avveniva intorno a tavoli bassi, con i commensali sdraiati e serviti dagli schiavi.
Ma non tutti potevano farlo. Inizialmente, solo gli uomini liberi godevano di questo privilegio. Donne, bambini e schiavi dovevano mangiare seduti, in un luogo secondario.
Col tempo, specialmente a Roma, anche alcune donne iniziarono a reclinarsi, sebbene questa usanza fosse più comune in contesti intimi o festivi.
Mangiare sdraiati non era solo un modo per riposarsi: era un modo per mostrare ricchezza, libertà e appartenenza a una classe sociale privilegiata.
Un modo antico di dire: “qui non c’è fretta… solo piacere, vino e conversazione”.


