COSÌ LA LEGGE SUI COLLETTI BIANCHI È DIVENTATA IL SALVACONDOTTO DEGLI SCIPPATORI

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Un post su Instagram dell’account dei Giovani Magistrati, solleva una questione che – partita dalla legge Cartabia (ministra della giustizia nel passato governo Draghi) – finisce con il coinvolgere i provvedimenti, eccessivamente garantisti, dell’attuale ministro Nordio

Carlo Nordio ministro guardasigilli di Grazia e Giustizia 

L’interrogatorio preventivo all’arresto ha sortito, come unico risultato, quello di tramutarsi in un viatico di impunità di fatto per una sempre più vasta pletora non solo di presunti o sospetti colletti bianchi infedeli, ma altresì e soprattutto per un piccolo “esercito” di autori di reati di strada, ai quali si deve il crescente allarme sociale in atto nel nostro Paese. Con buona pace dei propositi da campagna elettorale del duo Meloni/Salvini

Luigi Brugnaro sindaco di Venezia a capo di una Giunta di centrodestra 

Il caso Venezia, Comune amministrato da una Giunta di centrodestra e quindi teoricamente “al di sopra di ogni sospetto”, è di per sé emblematico: le borseggiatrici non solo imperano sulla Laguna più celebre d’Italia e forse del Mondo, ma si possono permettere perfino il “lusso” di denunciare e querelare coloro che cercano di fermarle o di filmarle. Ciò avviene perché la (contro) riforma Cartabia prevede che – al fine di decongestionare i tribunali e gli istituti carcerari – tutta una serie di reati, a torto definiti minori, possano essere perseguiti solo più su querela di parte. In pratica, se la vittima del reato (a maggior ragione se si tratta di un turista straniero, con buona pace dell’Italia Paese turistico e accogliente) non sporge denuncia, i terzi che si “intromettono” in buona fede nella vicenda rischiano pure una querela da parte dei borseggiatori per violazione della privacy o per sequestro di persona. Un paradosso che Matteo Salvini e Giorgia Meloni avevano promesso di risolvere e superare nel corso della campagna elettorale del 2022, quella che li ha portati alla conquista della maggioranza assoluta dei seggi in Parlamento, e nel corso delle successive campagne. Con il risultato che, a tutt’oggi, la situazione, dal punto di vista dell’ordine pubblico, è diventata pressoché ingovernabile, addirittura è peggiorata.

Le contro riforme del Ministro Nordio, a dispetto del suo ruolo di ex magistrato, addirittura hanno generato un ampliamento delle maglie della impunità di fatto. La più recente “ciliegina sulla torta” è stata rappresentata dalla introduzione del cosiddetto interrogatorio di garanzia, attraverso il quale una persona sospettata di un determinato tipo di reato viene avvisata cinque giorni prima del suo potenziale arresto: una norma forse studiata per i “colletti bianchi” della pubblica amministrazione ma che, per effetto della soglia al di sotto della quale la stessa trova applicazione, per effetto dei massimi edittali, ha finito con il ricomprendere tutta una serie di reati do strada o di maggiore allarme sociale.

Questa è la realtà dei fatti, e chi governa o amministra non può prescindere da essa.

AZ