Da Bologna a Firenze a Nuoro e a Sassari, la priorità delle destre nazionali è diventata revocare la cittadinanza a Francesca Albanese

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Così soffiano ancora sul fuoco, come loro solito, dell’ennesima intollerabile campagna d’odio e diffamazione contro una donna coraggiosa, che denuncia di fronte al Mondo ciò che è davanti agli occhi di tutti: la sistematica violazione dei diritti umani che subisce il popolo palestinese e il genocidio di Gaza.
E a loro non interessa se ha chiarito, inequivocabilmente, le sue frasi sugli atti vandalici nella sede della Stampa di Torino, se ha condannato senza mezzi termini ogni forma di violenza, se il suo voleva essere un legittimo (e doveroso) appello al mondo dell’informazione.
Figuriamoci.
E proprio loro, quelli che da anni sporcando il dibattito di fake news, quelli che agitavano bambole gonfiabili sui palchi per contestare l’allora Presidente della Camera, oggi hanno l’ardire di parlare di rispetto delle Istituzioni.
Come se invece l’Onu non fosse un’Istituzione a cui loro stanno mancando di rispetto.
Lo vorrei dire a tutti i Comuni d’Italia che hanno voluto per Francesca Albanese questo riconoscimento: andate avanti, la maggior parte di questo Paese sta con voi, sta con lei, sta con il popolo palestinese.