La Commissione parlamentare per l’economia, l’occupazione e le finanze ha approvato il disegno di legge sulla conciliazione tributaria
Viceministro Endrit Yzeiraj (foto sopra): “Il provvedimento punta a formalizzare l’intera economia, inclusa l’edilizia che si conferma uno dei settori con il maggiore impatto sull’economia reale totale”
Onorevole Erion Braçe (Partito Socialista, foto sopra): “La pace fiscale rappresenta una svolta, per le imprese appartenenti ai settori a più alto alto rischio di riciclaggio di denaro propongo che il beneficio scatti a seguito di un rapporto di verifica approfondito sulla fonte di provenienza della ricchezza”

La Pace fiscale è uno strumento giuridico a carattere temporaneo che consente un accordo volontario per il pagamento dell’imposta sul reddito delle società e delle imprese, tramite la predeterminazione dell’utile imponibile, con una validità triennale e sulla base di determinati criteri. I contribuenti potranno ri/dichiarare i bilanci dei 5 anni precedenti, a fronte del pagamento di un’imposta di tipo forfettario pari al 5 per cento, che consentirà di evitare le lungaggini connesse alle controversie fiscali relative all’imposta sul reddito delle società o sul reddito d’impresa.
I contribuenti autorizzati a stipulare accordi bonari con l’amministrazione fiscale, nell’ambito del presente disegno di legge, sono tutti i soggetti con un reddito lordo superiore a 140.000 euro equivalenti, persone fisiche o giuridiche, e che – come tali – non beneficiano dell’applicazione di aliquote ridotte o di esenzioni fiscali. Tali categorie – tramite un apposito accordo con l’autorità finanziaria pubblica – avranno la possibilità di determinare in anticipo la base imponibile e il corrispondente debito d’imposta per un anno, con possibilità di rinnovo fino ai successivi due anni.





