Natale ai Musei del Vomero: 12 sale per l’800 napoletano nella Certosa di San Martino

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Aumentano gli spazi espositivi della Certosa di San Martino, a Napoli. Lunedì 22 dicembre i Musei Nazionali del Vomero inaugurano la nuova sezione permanente dedicata all’Ottocento a Napoli e aprono il complesso fino alle 21.00, con ingresso gratuito a partire dalle ore 14.00

Si tratta di 12 sale allestite che ospiteranno circa 200 opere d’arte tra dipinti, arti decorative, sculture, fotografie e preziosi nuclei provenienti dalle grandi raccolte storiche confluite nel museo fin dai primi anni della sua istituzione.

Il fitto programma della giornata inizierà già alle 9.30 con la preview dei nuovi spazi per i giornalisti; quindi alle ore 11 la conferenza media e alle 12 l’inaugurazione alla presenza del Direttore generale dei Musei, Massimo Osanna, del Direttore ad interim dei Musei Nazionali del Vomero, Luigi Gallo, e della co-curatrice del nuovo allestimento, Isabella Valente (docente ordinaria di Storia dell’Arte Contemporanea dell’Università degli Studi di Napoli Federico II); il programma della giornata si arricchirà ulteriormente nel pomeriggio con l’inaugurazione della mostra “Dietro il presepe”, offrendo al pubblico un percorso rinnovato nel cuore della storia artistica e culturale della città.

La nuova sezione museale – realizzata grazie ai finanziamenti del PNRR, in particolare dedicati al miglioramento dell’efficienza energetica nei musei, messi a disposizione dalla Direzione generale dei Musei del Ministero della Cultura – ricompone un patrimonio stratificato attraverso collezioni, committenze e sensibilità artistiche che hanno contribuito a definire l’identità del museo; inoltre propone un racconto ampio e suggestivo dell’arte e del collezionismo ottocentesco.

L’Ottocento fu per Napoli un secolo di straordinario fermento, poiché capitale di un regno in trasformazione e crocevia del Grand Tour. La città attirò viaggiatori, artisti, collezionisti e maestranze che contribuirono a costruirne un’immagine ricca e complessa, sospesa tra antichità e modernità.

«Questo nuovo allestimento, frutto di un ampio e condiviso lavoro di studio e ricerca – commenta il Direttore generale dei Musei, Massimo Osanna restituisce alla fruizione opere e contesti chiave per la storia di Napoli e rafforza il ruolo pubblico del museo: un luogo che ascolta, accoglie e rinnova, giorno dopo giorno, il proprio racconto. Ancora una volta il PNRR si conferma un’opportunità per dare nuova vita ai nostri musei, intensificarne le capacità di narrazione per tutti i pubblici e renderli sempre più accessibili alle comunità che li abitano».

Da parte sua il Direttore ad interim dei Musei Nazionali del Vomero, Gallo, aggiunge che «l’Ottocento è il secolo in cui Napoli cambia volto e immaginario. Con questo nuovo percorso vogliamo accompagnare il visitatore dentro quella stagione di grandi trasformazioni, attraverso opere che parlano di gusto, di viaggio, di collezionismo e di vita quotidiana. È un modo per restituire al pubblico la ricchezza di un patrimonio che appartiene alla città e alla sua storia».

Infine la co-curatrice Valente conclude che «restituire il patrimonio artistico ottocentesco di San Martino attraverso un nuovo ordinamento museale è un’importante operazione culturale per Napoli e per l’intero Paese. L’Ottocento artistico partenopeo, con i suoi fitti legami con l’Europa e i molteplici rapporti fra artisti di diverse provenienze, è stato uno dei periodi più interessanti e fecondi nel panorama storico-artistico nazionale. Lo scrisse già nel 1880 il critico Luigi Chirtani, che definì i pittori napoletani ‘i più moderni del nostro tempo, forse i soli interamente originali, quelli che danno l’anima propria nelle proprie tele’».

Il nuovo allestimento

Il nuovo allestimento dedicato all’Ottocento alla Certosa di San Martino – progettato dall’architetto Fernando Giannella che si è occupato anche del coordinamento delle attività – si presenta come un percorso immersivo e articolato, capace di intrecciare arti diverse e di restituire la complessità di un patrimonio costruito nel tempo da collezionisti, artisti e istituzioni.

Inoltre riflette questo dinamismo attraverso opere provenienti da collezioni come quelle Bonghi, Savarese, Ruffo, Ricciardi, Rotondo e Gamberini, che composero nel tempo un patrimonio eterogeneo e prezioso, oggi restituito al pubblico in una forma rinnovata.

Il racconto prende avvio dalle arti decorative: le porcellane della Real Fabbrica di Napoli, le maioliche di Castelli, la terraglia napoletana, i vetri e i coralli raccontano una tradizione fatta di sperimentazione tecnica e dialogo internazionale. Questo insieme di materiali restituisce l’immagine di un gusto colto, cosmopolita e profondamente legato alla vita culturale della città e dei suoi ambienti aristocratici.

Il percorso continua verso la pittura di paesaggio, che nell’Ottocento trova a Napoli uno dei suoi centri più vitali. Dai lirismi romantici di Duclère, Carelli, Smargiassi, Fergola e Vervloet alle vedute en plein air della Scuola di Posillipo fondata da Anton Sminck van Pitloo, fino all’evoluzione realistica della Scuola di Resina, accompagnando il visitatore attraverso una città osservata con sguardo ora poetico, ora documentario. Le atmosfere luminose di Pitloo e le gouaches di Giacinto Gigante incontrano le prime fotografie napoletane, testimoni di un nuovo modo di guardare la realtà e di raccontare i cambiamenti urbani.

Il racconto prosegue con i linguaggi del realismo e del verismo, che nella Napoli risorgimentale diventano strumenti di indagine sociale. Le opere di Filippo Palizzi, Domenico Morelli e Antonio Mancini restituiscono con forza espressiva la vitalità e le contraddizioni della capitale del Mezzogiorno.

Una parte significativa del percorso è dedicata alla scultura, con particolare attenzione a Vincenzo Gemito, artista simbolo dell’Ottocento napoletano. Le sue opere in terracotta, dense di vita e di verità, raccontano volti, gesti e fragilità tese dall’intensità del Malatiello al vibrante Ritratto di Domenico Morelli restituendo così un’umanità profonda e immediata.

Una giornata di festa

Dopo la cerimonia di inaugurazione del mattino, a partire dalle ore 14.00, l’ingresso sarà gratuito, invitando l’intera città a vivere e condividere una giornata di festa all’interno di uno dei luoghi più identitari della cultura napoletana.

Quindi alle ore 15.00 è prevista l’inaugurazione della mostra Dietro il presepe, allestita presso la biglietteria della Certosa e realizzata grazie ai fondi della Regione Campania: un anticipo delle celebrazioni natalizie e un omaggio alle tecniche e ai materiali della grande tradizione presepiale napoletana.

Per accogliere al meglio il pubblico in questo ricco programma di iniziative, la Certosa di San Martino resterà aperta straordinariamente fino alle ore 21.00 (ultimo ingresso ore 20.00). Un orario ampliato che vuole favorire una visita più distesa, offrendo tempo e spazio per scoprire il nuovo percorso sull’Ottocento e ritornare sulle collezioni permanenti.

Con l’occasione sarà possibile visitare anche la mostra “Non è modello solo, ma quadro terminato. Schizzi e bozzetti dei Musei Nazionali del Vomero”, inaugurata di recente nella Spezieria della Certosa di San Martino, curata dallo stesso Luigi Gallo, Direttore ad interim dei Musei Nazionali del Vomero, e dedicata a opere provenienti dalle collezioni permanenti e dai depositi di Castel Sant’Elmo, del Museo Duca di Martina nella Villa Floridiana e della stessa Certosa di San Martino, che sono così presentate insieme, costruendo un linguaggio espositivo condiviso capace di restituire la ricchezza e la varietà delle tecniche artistiche sviluppate tra Seicento e Novecento.

Castel Sant’Elmo, Certosa di San Martino e Villa Floridiana
Via Tito Angelini 22, Napoli (NA)
Tel.: +39 0812294454, 0812294459
Mail: mn-vomero@cultura.gov.it