“Sei diventata forte”-“L’Italia a testa alta”

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Gli slogan di Atreju letti dopo l’intervento di Conte assumono un significato diverso: diventano un paradosso, una sorta di barzelletta
“Sei diventata forte”? – “L’Italia a testa alta”?
Beh lo puoi raccontare ai tifosi, a chi non vuol vedere, a chi ti idolatra a prescindere dai risultati, perché poi arriva lui e ti mette davanti ai fatti e i fatti sono che tutto quello che hai fatto in tre anni dimostra tutt’altro, ma parlare di questo ai tifosi servirebbe a ben poco, difficilmente si riesce a far ragionare chi non vuole farlo.
Per cui non parlerò di questo e non parlerò neanche di quanto sia stato bravo Conte, lo davo per scontato e così è stato.
La cosa di cui invece parlerò è del fatto che Conte ha mandato fuori di testa tutti: destra e sinistra, perché a destra avevano tutta l’intenzione di farlo apparire come lo scendiletto di Schlein e invece Conte è arrivato e ha attaccato Meloni proprio sui temi che le hanno fatto vincere le elezioni: gli sbarchi? Aumentati.
Per non parlare poi del concetto di sovranità e nazionalismo, confessati dall’inginocchiamento di Meloni stessa a Trump. Mentre per quanto riguarda la sinistra, e questo lo dico non tanto per il PD, perché loro lo hanno già capito da tempo, ma soprattutto per quelli del Movimento che affermano ormai da tempo che: “il M5S è assoggettato al PD” Conte ha fatto tremare la terra sotto i piedi si Schlein.
Il messaggio è stato chiaro e inequivocabile: “Noi non facciamo alleanze a prescindere”, “mentre voi parlate e provate ad avere la leadership, noi vogliamo parlare di programma, per cui occhio che vi potreste ritrovare da soli nel 2027 e se sarete soli, non vincerete mai”.
Questo è Conte, quel Conte che contrariamente a tutti e quando dico tutti, mi riferisco proprio a tutti: destra e sinistra, non si è piegato mai a nessuno, non lo ha fatto in Europa per quanto riguarda il Pnrr, non lo ha fatto con la Germania (come invece sta facendo ora Meloni) sui migranti, aveva stretto accordi con la Cina (via della Seta) per uscire dalla tenaglia degli USA, cosa che invece Meloni ha subito chiuso, perché doveva ripagare chi l’aveva aiutata a vincere le elezioni.
Insomma un Conte da applausi a scena aperta che con un solo colpo ha fatto capire che la sovranità, quella vera, non si fa a chiacchierare, che essere progressisti non significa schivare temi come sicurezza e l’immigrazione e che la pace non si ottiene con le armi, ma con il dialogo.
Non mi aspetto che da oggi tutto cambi, anche perché leggendo i titoli di giornale, ognuno a seconda del proprio schieramento continuerà a tirare acqua al suo mulino, ma sicuramente il panorama è cambiato e sono i fatti a dirlo…cosa molto strana per un Paese in cui con le chiacchiere si mandano avanti i treni, ma con i fatti non si fa nulla.
Conte un gigante, fra centinaia di nani da giardino (politicamente parlando) sta costruendo un futuro per il Movimento e chi non lo capisce e chi mina questo percorso, forse dovrebbe farsi un bell’esame di coscienza…sempre che una coscienza la abbia.
Massimo Erbetti