
Approvato il Protocollo d’intesa con 11 Comuni che ospitano i siti paleolitici. Emiliano e Matrangola: “Impegno condiviso per valorizzare la nostra storia millenaria”
La Giunta regionale della Puglia ha dato il via libera al Protocollo d’intesa per la candidatura UNESCO delle Grotte carsiche di età preistorica. L’intesa impegna la Regione e undici Comuni del territorio (Apricena, Rignano Garganico, Monopoli, Bisceglie, Altamura, Ginosa, Ostuni, Otranto, Nardò, Castro e Parabita) a sostenere il percorso pluriennale che potrà portare al riconoscimento del valore universale di una delle più antiche prove della presenza umana nell’Europa occidentale.
Il Protocollo, approvato con Delibera di Giunta n. 1970/2025, è stato firmato ieri dall’assessora regionale alla Cultura Viviana Matrangola e sarà sottoscritto nei prossimi giorni dai Comuni che ospitano le cavità preistoriche.
Il documento istituisce un Tavolo di lavoro che – guidato dal Museo della Preistoria di Nardò (responsabile scientifica dott.ssa Filomena Ranaldo) e dalla Sezione regionale Tutela e Valorizzazione dei Patrimoni Culturali (coordinamento tecnico-organizzativo dell’arch. Alessandro Viva) – si occuperà della redazione del fascicolo di candidatura in collaborazione con il Ministero della Cultura e le istituzioni scientifiche competenti.
Il sistema delle grotte pugliesi costituisce un complesso straordinario di siti archeologici che documentano oltre 800.000 anni di presenza umana continuativa in Europa occidentale.
Tra i siti che soddisfano i requisiti di autenticità, integrità e di Eccezionale Valore Universale (OUV) previsti dall’Unesco rientrano in questa fase: Pirro Nord (Apricena, FG), Grotta Paglicci (Rignano Garganico, FG), Grotta delle Mura (Monopoli, BA) e Grotta di Santa Croce (Bisceglie, BA), Grotta Lamalunga (Altamura, BA), Riparo L’Oscurisciuto (Ginosa, TA), Grotta di Santa Maria d’Agnano (Ostuni, BR), Grotta dei Cervi (Porto Badisco, Otranto, LE), il Complesso delle grotte di Nardò (LE), Grotta Romanelli (Castro, LE) e Grotta delle Veneri (Parabita, LE). Nelle more del lavoro di preparazione del fascicolo di candidatura sarà possibile censire e valutare l’inserimento di ulteriori siti.
“L’avvio dell’iter di candidatura UNESCO delle Grotte carsiche della Puglia preistorica – dichiara il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano – è un esempio dell’importante lavoro di valorizzazione del patrimonio culturale pugliese che abbiamo portato avanti in questi anni. I siti preistorici sono la testimonianza di un’identità che affonda le radici nell’antichità e che, con visione strategica, abbiamo trasformato in un asset di sviluppo per il futuro del territorio”.
“Le grotte preistoriche – ha dichiarato l’assessora regionale alla Cultura Viviana Matrangola – rappresentano archivi viventi della memoria dell’umanità, luoghi che raccontano la nascita delle prime comunità e il rapporto profondo tra uomo e paesaggio. La loro presenza sul nostro territorio è una prova tangibile che la storia dell’umanità è passata da qui”.
“Attraverso il Protocollo d’intesa che dà il via all’iter di candidatura UNESCO – ha aggiunto l’assessora – la Puglia compie un passo decisivo verso la valorizzazione della propria storia millenaria.
Questa candidatura è un progetto corale che unisce scienza, cultura e partecipazione, e che siamo felici di condividere con le amministrazioni locali e con le comunità.
Il progetto riflette i principi della Convenzione di Faro, riconoscendo il patrimonio come bene comune e risorsa condivisa dalle comunità locali, protagoniste attive nella trasmissione dei saperi e dei valori legati a questi luoghi”.
Il percorso di candidatura si svilupperà secondo un modello transnazionale, aperto alla cooperazione con altri Paesi del Mediterraneo, per valorizzare il comune patrimonio del Paleolitico e promuovere un turismo culturale sostenibile fondato sulla conoscenza e la tutela dei luoghi.


