Cattaneo: “L’aggiornamento dei mezzi è uno degli strumenti più efficaci per ridurre i rischi nelle attività agricole e agromeccaniche”
“La strategia integrata avviata dal MASAF con Inail, Ismea e CREA sul tema della sicurezza sul lavoro in agricoltura va nella direzione giusta, perché riconduce la prevenzione a strumenti concreti e operativi”: lo afferma Enzo Cattaneo, segretario provinciale di Confai Bergamo, commentando le recenti iniziative dedicate all’ammodernamento dei mezzi e alla riduzione del rischio nelle attività del settore primario.
Secondo Confai, intervenire sul parco macchine rappresenta uno dei fattori più incisivi per migliorare le condizioni di sicurezza. “Molti infortuni – osserva Cattaneo – sono legati all’utilizzo di mezzi datati o non adeguati agli standard richiesti dalla normativa vigente. Incentivare l’aggiornamento tecnologico, anche attraverso interventi mirati sulla situazione attuale del parco macchine, consente di ottenere risultati immediati sul piano della tutela dei lavoratori”.
L’associazione sottolinea come bandi e strumenti di sostegno possano avere un impatto reale solo se calibrati sulle effettive condizioni economiche in cui operano le imprese, evitando eccessi burocratici e garantendo l’accesso alle misure previste a chi svolge attività conto terzi.
“In questo quadro – aggiunge Leonardo Bolis, presidente di Confai Lombardia e Confai Bergamo, aderenti a CAI Agromec – la sicurezza non può essere considerata un tema separato dall’efficienza produttiva. Le imprese agromeccaniche investono da anni risorse proprie in macchinari più sicuri e tecnologie avanzate, contribuendo in modo determinante alla riduzione del rischio in agricoltura”.
Per Confai, affinché le politiche di prevenzione producano effetti strutturali, è necessario che le istituzioni riconoscano e sostengano adeguatamente il ruolo del comparto agromeccanico.
“Promuovere sicurezza, produttività e sostenibilità – conclude Bolis – significa accompagnare chi opera quotidianamente nei campi con strumenti adeguati e continuità negli interventi, evitando che l’innovazione resti un obiettivo puramente teorico”.
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